“Il Ninja” Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, si è raccontato in una lunga intervista. Queste le sue parole:
A metà tra Indonesia e Belgio, che rapporto hai con le tue origini?
“Della mia parte indonesiana so poco, perché mio padre ci abbandonò quando io avevo cinque anni. Due anni fa ho visitato il paese ed è stata una bellissima esperienza”.
Qual è stata le reazione dopo l’eliminazione dalla Champions League?
“Era un girone difficile e secondo me è già stato un merito arrivare a giocarsela fino all’ultima giornata. Il Manchester City e il Bayern sono squadre al momento superiori alla nostra, perciò non è stato un dramma uscire alla prima fase. Abbiamo fatto vedere che la Roma è forte e può lottare. Dopo l’eliminazione, vincendo in casa del Genoa abbiamo dimostrato di avere carattere e personalità. Il calcio ti obbliga a reagire velocemente e noi, se vogliamo conquistare lo scudetto, non possiamo fallire in questo”.
La Roma non vince il campionato dai tempi di Capello. Credi che abbiate buone possibilità di conquistarlo?
“Sì, ma solo se rimarremo forti mentalmente e concentrati. Credo fermamente in questo progetto”.
La piazza sembra dire “o ora o mai più“: sentite addosso la pressione?
“Se avessimo vinto la partita contro la Juventus… ma purtroppo così non è stato. Teoricamente sono loro i favoriti, tuttavia la Roma ha molto da dire. La piazza chiede una vittoria, e noi vogliamo lo stesso. Loro ci danno autostima, perciò spero che gli potremo regalare una grande gioia”.
Negli ultimi tempi hai discusso con alcuni tifosi della Juventus sui Social Network. In Italia si dice che la Juventus ha vinto molti campionati grazie agli arbitri, e lo scandalo di “moggiopoli” sostiene questa teoria. Che ne pensi?
“Ad oggi non sono che piccoli aiuti, i quali tuttavia vanno sempre nella stessa direzione (la loro): questo è quanto. Il calcio è uno sport difficile tanto per gli arbitri, quanto per giocatori. Penso comunque che quest’anno vincerà la squadra che avrà meritato veramente”.
Roma è una città calda in tutti i sensi: come sei riuscito ad ambientarti così in fretta?
“La città è perfetta per uno come me, a cui piacciono la pressione e il divertimento. Poi la squadra è forte, ed è più facile giocare così”.
Tempo fa Angelo Di Livio ha detto a Marca che, con Pogba, sei il più forte centrocampista del campionato italiano. Quali sono i modelli a cui ti ispiri?
“Ce ne sono moltissimi. Mi ispiro nella grinta a Gattuso, nella qualità a Xavi, nella concretezza ad Arturo Vidal. Mi piacerebbe prendere un po’ da ognuno”.
Hai costituito un terzetto fisso a centrocampo con Pjanic e Keita. Che cosa hai imparato dall’africano?
“E’ un tipo tranquillo, umile. Ha vinto moltissimo e mi piacerebbe fare lo stesso. Ha una personalità fortissima e ci spinge ad andare sempre avanti, senza mai mollare”.
La Roma incontrerà il Feyenoord in Europa League. Credi che i vostri veri rivali possano essere l’Inter, il Sivilla, l’Athletic Bilbao o il Liverpool?
“Non ho mai partecipato a questa competizione, ma mi sembra molto aperta. Credo che molto dipenderà dalla forma con cui arriverà ogni squadra, ma se la Roma va avanti nel modo giusto, può vincere contro chiunque”.
De Rossi è spesso al centro di polemiche. Recentemente, è stato intercettato mentre era al telefono con Giovanni De Carlo, uno dei presunti capi di Mafia Capitale. Che ne pensi?
“Daniele è un ragazzo fantastico, con cui si ride molto. Lo vedo sereno. Quello che succede fuori dal campo sono affari suoi, e io credo che come calciatore lo si debba giudicare quando indossa la maglia. Anch’io ho i miei problemi personali, ma li dimentico quando gioco a calcio”.
Francesco Totti a Roma è più importante del papa. Il giocatore non si discute, ma crei che ogni tanto possa condizionare negativamente il gioco della squadra?
“Di Francesco posso solo dire che è uno di quei pochi giocatori che, da soli, possono risollevare la squadra da una situazione negativa”.
Ogni giorno aumentano i pretendenti che ti vorrebbero ingaggia. Ti piacerebbe rimanere a Roma almeno anche se non dovessi vincere nessun titolo?
“Le possibilità di vincere con la Roma sono molto, ma anche se non vincessimo quest’anno, abbiamo grandi motivazioni per la prossima stagione”.
Quanto è importante il ruolo di Rudi Garcia?
“Si vede in campo. E’ un motivatore incredibile, che riesce a mantenerci tutti contenti e concentrati. Con lui, anche chi sta in panchina si sente importante, e sa che arriverà il suo momento”.
Non hai partecipato al Mondiale, ma ora sembra tu abbia un posto garantito per gli Europei del 2016. Hazard, Courtois, Kompany, De Bruyne… Dove può arrivare questo Belgio?
“E’ difficile dirlo. I nomi non contano nulla. Abbiamo le possibilità ma dobbiamo ancora crescere per poter ottenere qualcosa di importante”.
Fonte: Marca