Il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato anche della sfida di oggi contro la Roma:
Partiamo dallo stadio.
«Siamo stati i primi a eliminare le barriere e ora vogliamo darci una casa più ospitale. Stiamo lavorando sodo, ci vuole ancora un po’ di tempo. Poi c’è sempre di mezzo la burocrazia e quindi dovremo aspettare l’inizio della prossima stagione, ma il più è fatto. Uno stadio da 25000 posti, con tutti i confort».
Ogni tanto gli arbitri la fanno arrabbiare…
«Sono stati fatti passi in avanti, anche in Italia, ma per gli arbitri siamo ancora indietro. Noi già otto anni fa introducemmo la tecnologia a nostre spese in via sperimentale. Presto sarà una regola che vale per tutti. E’ fondamentale per aiutare gli arbitri. Fa male quando per un errore si viene privati di una vittoria meritata all’ultimo minuto. E’ come quando entrano i ladri in casa».
Adesso la sfida con la Roma.
«Ci teniamo a fare bella figura contro una bella squadra. Posso dire che di sicuro la faremo sudare».
Con il nuovo stadio di proprietà potrete ridurre il gap economico con i grandi club?
«Come offerta siamo sicuri che saremo alla pari con i grandi club, poi restiamo sempre in una realtà regionale. Non possiamo pretendere di avere i ricavi di società come Juve, Milan, Inter e altre. Saranno sempre cinque le società leader, noi non avremo i loro incassi, ma abbiamo una filosofia di gestione diversa: valorizzare i giocatori. Quello che perdiamo con gli incassi lo recuperiamo con le cessioni dei giocatori che valorizziamo. Non essendo una società metropolitana siamo obbligati a vendere. In questo modo possiamo fare calcio anche noi».
Quali sono i suoi rapporti con il Palazzo?
«Noi diamo il nostro contributo in senso positivo sempre. Non siamo spaccacarrozze. C’è sempre un problema di fondo, legato alle diseguaglianze tra grandi e piccoli club che andrebbe sistemato. Perché tutti contribuiamo a far crescere questo movimento. Ci sono tante cose che vanno sistemate. Ci sono due o tre grandi club che lottano per vincere e poi siamo lì a baruffare tra poveracci per cercare di restare in serie A. Noi a volte andiamo oltre, ma i miracoli riescono ogni tanto».
De Sanctis che oggi ritrova con la Roma si svincolò con l’articolo 17.
«Ma alla fine il Siviglia ha dovuto pagare un indennizzo. Rimasi male con il giocatore, ma alla fine lo assolvo, perché è stato coinvolto dai procuratori in una situazione poco felice. In Spagna neanche giocava. Ha percorso un via Crucis».
Lotito ha un ruolo di spicco nel calcio italiano.
«Sta dando molto, si dedica moltissimo, ha le capacità, è uno che ha portato contributi importanti. Sosteniamolo, aiutiamolo nel portare avanti le riforme. Dobbiamo andare in quella direzione. In questa ottica anche la presidenza di Tavecchio va bene».
Fonte: Corriere dello Sport