Luigi Di Biagio, ex calciatore della Roma ed attuale ct dell’Under 21 italiana, ha concesso un’intervista ad un’emittente radiofonica romana facendo il punto della situazione sul campionato, senza risparmiare un excursus nell’ambiente giallorosso, conosciuto ai tempi in cui militava nella Roma di Zeman. Queste le sue dichiarazioni:
Tutte e due stanno disputando un grande campionato. Mi viene da ridere quando sento che la Roma non sta facendo bene, siamo stati abituati a vederla vincere sempre lo scorso anno. I giallorossi stanno pagando un po’ il fatto di aver giocato tanto, per via della Champions League. E’ importante mettere da parte la passata stagione, il confronto non può essere fatto.
La Roma ha bisogno di un attaccante?
Per me no, al di là di Francesco e della sua grandezza c’è Destro: il suo problema è che non può giocare 20 minuti a partita, deve essere schierato almeno dieci partite di fila. E’ difficile valutarlo, ma non possiamo scordare tutti i gol che ha fatto nelle poche occasioni in cui è stato mandato in campo. Su Destro punterei ad occhi chiusi, si è creata una situazione un po’ anomala qui a Roma perché può accadere che magari sbaglia qualche gol e si fa il confronto con Totti. Per me è sbagliato, secondo me il grande centravanti la Roma già ce l’ha. Ma per la sua struttura fisica deve giocare con continuità, diventa difficile diventare decisivi in venti minuti, quello lo può fare Iturbe.
Romagnoli sarebbe pronto per fare il titolare nella Roma?
Romagnoli sì, è pronto. Senza alcun tipo di dubbio. Per me è quasi pronto per giocare in Nazionale, lo vedo maturato in maniera incredibile.
De Rossi?
Può essere rimproverato che fa più la fase difensiva rispetto agli anni scorsi. Non dimentichiamoci che ha il colpo di testa, un gran tiro da fuori: potrebbe e dovrebbe fare di più dal punto di vista offensivo. Mi piacerebbe vederlo accompagnare maggiormente la fase d’attacco, fino a cinque anni fa faceva 5-6 gol all’anno e mi piacerebbe rivederlo in quella veste.
Su Zeman
Ho sempre pensato che il mister va preso con i suoi pregi e difetti. Non si può pensare, nel momento in cui lo si assume, di farlo cambiare o fargli pensare calcio in modo diverso. Il gioco super-offensivo che ha sempre proclamato, a Cagliari, non si è visto. Dispiace perché è uno scopritore di talenti, è un problema anche per me. Nell’ultimo biennio, in Under21 sono arrivati 6-7 giocatori grazie a lui: per noi è una perdita, per il calcio italiano è un peccato.
Fonte: Css
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