(E. Menghi) – La Juve continua a correre, ma Rudi Garcia non vuole ritirarsi da questa infinita maratona e, nonostante le occasioni perse, crede ancora di poter ambire alla medaglia d’oro. Lo 0-0 con il Milan l’ha fatto arrabbiare, ma ha ritrovato presto la serenità necessaria per continuare a guidare la squadra trasmettendole la giusta dose di ambizione quotidiana. «Vogliamo vincere dei titoli, io credo fermamente che possiamo diventare campioni d’Italia e lo diventeremo. O magari vinciamo l’Europa League», ha confidato il tecnico alla tv francese Canal Football Club in un’intervista andata in onda domenica sera ma registrata giovedì scorso sul campo B di Trigoria, prima di buttar via quei due punti maledetti che hanno rispedito la Juventus a +3. Le certezze di Rudi non sono state scalfite dai due pareggi consecutivi all’Olimpico, né dall’uscita dalla Champions League: «Fino a mezz’ora dalla fine della partita di ritorno con il Manchester City eravamo qualificati. Abbiamo fatto un bel percorso, dobbiamo tener conto del fatto che partivamo con l’handicap della quarta fascia e siamo capitati nel girone con i campioni d’Inghilterra, di Germania e di Russia». Se in Italia qualcuno sta iniziando ad annotare errori di formazione ed eccessi di spavalderia linguistica, come quasi nessuno aveva fatto nel primo anno giallorosso di Garcia, in Francia lo hanno eletto miglior allenatore del 2014 per la terza volta di fila. Un attestato di stima che ha fatto molto piacere a Rudi: «Se ho vinto questo premio è grazie al mio staff, alla società, alla mia squadra», ma non gli ha fatto tornare la voglia di respirare l’aria d’Oltralpe: «Sto bene a Roma, amo tutto di questa città. Forse è il mio sangue mediterraneo che mi fa sentire bene qui. Ogni giorno scopro un calcio nuovo, in Italia è molto tattico».