La Roma volta in terra russa per ottenere una qualificazione sorprendente agli ottavi di Champions League. Una trasferta difficilissima dal punto di vista ambientale, ma che negli ultimi precedenti sembra aver sorriso spesso alla formazione giallorossa. Analizziamo tre gare che negli ultimi 20-25 anni la Roma ha disputato a Mosca, capitale dell’enorme paese sovietico.
Voliamo fino alla Coppa Uefa 1991/92 per ricordare l’ultimo (e unico) precedente moscovita contro il CSKA, avversario di domani dei giallorossi: il 18 settembre 1991 la Roma di Ottavio Bianchi si sbarazzò dei russi con un ottimo 2-1; un autogol di Folkin aprì le marcature a inizio ripresa, il pareggio di Sergeev spaventò i giallorossi, abili però nel finale a vincere con un sigillo di Rizzitelli. Nel ritorno il CSKA vinse 1-0 all’Olimpico ma non bastò per strappare il passaggio agli ottavi di finale alla Roma.
Qualche anno dopo, sempre in Coppa Uefa, un altro Bianchi, ma l’argentino Carlos, guidò la Roma contro la Dinamo Mosca verso una splendida vittora. Non paghi del 3-0 dell’andata, i giallorossi si presentarono spavaldi sul campo del club moscovita. Il gol di Kobelev fu solo un piccolo lampo dei padroni di casa, a cui risposero Fonseca, Tommasi e il giovane Berretta per un 3-1 meritato.
L’ultima volta a Mosca della Roma risale alla Champions League del 2001, precisamente il 16 ottobre di quell’anno. Giallorossi ospiti nella fase a gironi della Lokomotiv; dopo il 2-1 dell’andata, la squadra di Capello soffrì il gelo e la grinta della formazione russa, riuscendo però a farla franca con cinismo e carattere: un destro di Cafu deviato spiazzò il portiere russo Nigmatullin per un 1-0 decisivo per il passaggio del turno nel girone iniziale.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)