Per il suo allenatore è il più forte attaccante al mondo, per la Roma l’ultimo ostacolo, il più temibile, per l’approdo agli ottavi di Champions League. Due anni fa, un suo gol nei minuti di recupero dell’ultima giornata al Queens Park Rangers, aveva regalato al Manchester City il titolo nazionale che mancava da 44 anni. Martedì sera la sua tripletta, con sorpasso in extremis ai danni del Bayenr Monaco, ha rilanciato le ambizioni europee dei Citizens. Che negli ultimi anni hanno speso una valanga di milioni di sterline, ma si trovano una volta di più a ringraziare Sergio Kun Aguero.
Il centravanti dai gol fuori tempo massimo, la riserva di reti che tiene a galla la squadra di Manuel Pellegrini. Sia in campionato (12 reti in altrettante partite) sia in Champions League (cinque su cinque il suo bottino). Non una novità per un attaccante che lo scorso anno, segnando 17 gol in 23 presenze in campionato, aveva stabilito la miglior media realizzata (un gol ogni 115′) nella storia della Premier League. Dove gioca dal 2011 quando per 40 milioni di euro il City lo ha strappato all’Atletico Madrid. In Spagna, ancora giovanissimo, aveva segnato più di 100 gol in 234 partite. Era sbarcato a Madrid nel 2006, dall’Independiente, dopo aver debuttato nel campionato di Primera a soli 15 anni e 35 giorni. Migliorando il record di precocità di una leggenda come Diego Armando Maradona, di cui qualche anno più tardi avrebbe sposato la figlia Giannina. Due mondiali juniores vinti con l’albiceleste quindi il trasferimento in Europa. Dopo il secondo titolo nazionale vinto lo scorso maggio, quest’anno il City sta incontrando più di una difficoltà, la squadra fatica a ritrovarsi. Eppure chi non accusa cali di forma, al contrario, è Aguero, capace di inventare gol dal nulla, così bravo da prescindere dal gioco (o meglio dire, la mancanza di gioco) del City. Anche per questo ieri dopo la partita Manuel Pellegrini lo ha incoronato, un elogio che suona tanto da ringraziamento: «È senza dubbio il miglior attaccante al mondo in questo momento, penso che meriti il Pallone d’Oro». Un pensiero in più per Rudi Garcia, una minaccia precipitata sul cammino della Roma verso la qualificazione. Il City pareva estromesso dai giochi, la tripletta del Kun al Bayern ha fatto saltare il banco. Ora tutto pur accadere, attenzione ad Ageuro, specializzato in gol a tempo scaduto.
Fonte: Ansa