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L’ANALISI di ATALANTA-ROMA Cole inguardabile, poi Ljajic e Nainggolan puniscono. Somma, esordio ok

L’Analisi

Nell’urlo liberatorio e nel viso di Daniele De Rossi c’è la vera essenza, la reale importanza della vittoria che la Roma porta a casa dalla trasferta contro l’Atalanta. Con carattere e ferocia, talento e fortuna. La Roma subisce il primo gol dopo 57 secondi dall’inizio della gara in una Bergamo gelata e allo stesso tempo bollente grazie agli arrembanti diciottomila presenti. Rischia di crollare sulla traversa di Baselli smarcato da un errore in uscita di De Sanctis. Fa sfogare i padroni di casa e ne punisce la voglia di rubare palla nella metà campo avversaria. La splendida pennellata di Ljajic riaccende la scintilla romanista, Nainggolan spegne il fuoco sacro atalantino. Tre punti pesanti su un campo difficilissimo, centrando la vittoria in trasferta che mancava da due mesi (sempre 1-2,  il 24 settembre a Parma).

BIRILLO COLE – Garcia è senza quattro difensori (Maicon, Yanga-Mbiwa, Castan e Balzaretti), Totti squalificato e Gervinho e Keita rientrati da neanche 48 ore dall’Africa. La prima sorpresa nella formazione è la presenza di Cole a sinistra: l’inglese si aggiudica il ballottaggio con Holebas che avrà spazio a Mosca. In avanti il trio dei ragazzi rimasti più tempo a disposizione: Iturbe (’93)-Destro (’91)-Ljajic (’91). A combinare la frittata dopo neanche un minuto sono i tre più esperti in campo: Cole, il più colpevole per distacco, prima rinvia centrale di testa riavviando l’azione dell’Atalanta. Poi si fa saltare come un birillo da Raimondi. De Rossi è un filo in ritardo e Moralez fulmina De Sanctis sul primo palo. Poca reattività per il portierone (oggi 390 in A per lui) che al 10′ regala a Baselli la palla del raddoppio: la traversa salva la Roma. Un incubo la partita di Cole, che vince mezzo contrasto in 95 minuti e sbaglia tutto il possibile, anche i falli laterali.

LJAJIC DA’ LA SCOSSA – Passato lo spavento, Pjanic riordina le idee e comincia a far girare la squadra. Su un pallone recuperato da Nainggolan e rifinito da Destro, il bosniaco calcia al lato di un soffio. Per arrivare nell’area atalantina però, il contributo fondamentale lo offre Mattia Destro a metà campo: Cherubin e Stendardo provando sempre ad anticiparlo a metà campo, lui lavora di sponda tagliando sempre fuori uno dei centrali. I coast to coast di Pjanic e Nainggolan in occasione del primo e del secondo gol nascono proprio da due tocchi di prima del centravanti. L’estro di Ljajic fa il resto, che non è poco: gol meraviglioso e assist preciso per il rimorchio vincente del compagno belga. Tra le reti romaniste anche Astori prova a far segnare l’Atalanta, ma De Sanctis è reattivo sul cross basso di Moralez e sventa il pericolo.

DE ROSSI, CHE RISCHIO – Il gol di Nainggolan e gli animi accesi della prima frazione lasciano presagire un assalto dell’Atalanta. Garcia deve fronteggiarlo anche inserendo l’esordiente Michele Somma al posto di Torosidis costretto ad uscire. Allo scadere dell’ora di gioco Florenzi entra al posto di Iturbe: gara di sacrificio per l’argentino, più reattivo rispetto alle ultime uscite ma sempre martoriato dai falli degli avversari che non gli permettono di accendersi. Al 63′ Ljajic perde un brutto pallone a metà campo e Astori è costretto a prendere un giallo per fermare Raimondi. Dalla punizione, Stendardo arriva in ritardo sul cross e di testa mette fuori. L’ex Cagliari conferma il buon feeling con Manolas, col greco sempre dominante dentro e fuori l’area di rigore. Garcia però si arrabbia con i due centrali e con De Rossi che rimangono troppo schiacciati al limite dell’area di rigore, facendo abbassare troppo il baricentro della squadra. L’Atalanta senza Cigarini manca di qualità, con Gomez ombra dell’imprendibile folletto di Catania. La grande occasione del pareggio la regala De Rossi che, in un eccesso di sicurezza, si avventa in un sombrero a Moralez al limite della propria area di rigore: l’argentino gli ruba tempo e pallone ma la sua girata a tu per tu con De Sanctis termina miracolosamente fuori per la Roma.

Passato lo spavento e una punizione procurata da Bianchi con uno svenimento appena sfiorato da Somma, Garcia capisce che è tempo di schierare il professor Keita. Esce Ljajic, entra l’ex Barça e a Bergamo torna il sereno. Il maliano illumina con la sua calma, trasmettendo sicurezza a tutta la squadra insieme ad un De Rossi nuovamente iperconcentrato. Una vittoria fondamentale, la prestazione di carattere e il risultato prima del gioco. Il miglior modo per puntare dritti su Mosca. La Champions chiama, la Roma deve rispondere.

A cura di Daniele Luciani

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