CASTAN Zanchi accende la speranza: “Forza, io ce l’ho fatta”

Castan
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«Io ce l’ho fatta a riavere una vita normale e sono tornato regolarmente in campo». Parole firmate Marco Zanchi  che – come Castan – è stato un difensore ed allo stesso modo del brasiliano, quando militava in Serie A, gli fu diagnosticato un ‘cavernoma con gli effetti di una sindrome vertiginosa.

«Mi feci operare nell’aprile 2003 e tornai in campo nel successivo mese di ottobre – ricorda Zanchi-: sarei potuto anche rientrare prima, ma un infortunio al ginocchio me lo impedì. Dopo l’operazione al 99,9 per cento, il problema non si ripresenta, questo va detto. Si tratta pur sempre di un’operazione alla testa e, pur essendo sfortunato, Castan ha avuto la sua buona dose di fortuna. Perchè queste cose si superano. A me capitò quando giocavo nel Bologna. Ci vuole pazienza e bisogna sperare, in situazioni come questa il calcio passa in secondo piano, si pensa solo a star bene, come è capitato a me».

Zanchi ricorda i continui problemi di equilibrio, che gli impedivano di allenarsi. «Si ripresentano ciclicamente, a prima vista sembra una labirintite, con tanto di nausea – spiega – ma si può risolvere. Ricordo che, una settimana dopo l’intervento, già stavo bene. È chiaro che, per tornare in campo, bisogna aspettare l’ossificazione del cranio, passano tre-quattro mesi. Conti alla mano, Castan potrebbe tornare a giocare già ad aprile». Zanchi esclude l’uso del caschetto. «Io non l’ho mai usato – fa notare -. Dopo un intervento di microchirurgia, non serve».

Fonte: Ansa

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