Prima Bergamo, poi Mosca. La Roma si preparare a due trasferte nell’arco di una manciata di giorni con la consapevolezza di non poter lasciare per strada troppi punti. Anzi, per il cammino dei giallorossi in campionato e Champions League sarebbe fondamentale archiviare i confronti con Atalanta e Cska con due successi. Vincere sabato pomeriggio, infatti, permetterebbe alla squadra di Garcia di avere la certezza di non perdere altro terreno dalla Juventus capolista, impegnata poi in serata all’Olimpico contro la Lazio. E poi, fare bottino pieno nel gelo di Mosca potrebbe già portare a strappare il pass per gli ottavi della competizione continentale. In vista del doppio impegno, Rudi Garcia gestirà le forze in campo. Totti sicuramente assente a Bergamo per squalifica tornerà in Champions, e con lui agli africani Gervinho e Keita che rientreranno solo domani a Trigoria dagli impegni con le rispettive nazionali per le qualificazioni alla Coppa d’Africa. La vera emergenza con cui fare i conti è però in difesa a causa dei forfait di Castan e Maicon, e del fresco infortunio di Yanga-Mbiwa. Al posto del francese ci sarà Astori che farà coppia con Manolas, mentre sulle fasce agiranno gli altri due greci Holebas e Torosidis. In mezzo al campo spazio al terzetto composto da Nainggolan, De Rossi e Pjanic, mentre in attacco Destro sarà supportato da due tra Florenzi, Iturbe e Ljajic.
Quest’ultimo, parlando a Sky Sport24 delle prossime gare della Roma ha ammesso che «tutte e due le partite sono molto importanti, come tutte le altre che giocheremo fino a Natale. Ogni partita per noi è come una finale, cerchiamo di vincere sempre. Anche a Mosca andremo per giocare il nostro calcio e alla fine vedremo». «Restare in futuro alla Roma? Se mi vogliono, posso rimanere qua altri dieci anni, non ci sono problemi per me – aggiunge il serbo -. Mi piace questa città, mi piace questa squadra, questi tifosi. Se la penso come Garcia sullo Scudetto? Sicuramente sì. Anche noi giocatori dobbiamo prendere questa responsabilità detta dal mister. Noi ci pensiamo, ci proviamo e andiamo in campo ogni volta per vincere. Però, come ho detto tante volte, giochiamo partita dopo partita e alla fine vedremo. Ci proviamo, perchè abbiamo sicuramente la forza per farlo». Poi Ljajic ha spiegato il gesto della sua esultanza dopo il gol segnato al Torino: «L’esultanza? Non era riferita a nessuno direttamente: era un momento in cui non mi sentivo apprezzato e mi è venuto spontaneo quel gesto. Ci sono tanti chiacchieroni che parlano e non capisco il perchè – ha aggiunto -: molte volte mettono in mezzo me e qualche mio compagno anche se non facciamo nulla di male, giochiamo sempre per dare il massimo nella nostra squadra e per questa maglia che per noi è molto importante. Alla fine non lo so neanche io, era un momento così, dovevo fare quel gesto e basta. Non ho nulla contro i tifosi».
Fonte: Ansa
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