Dopo essere entrate nel mirino dell’Uefa per il financial fair play, Roma e Inter cercano di evitare il ‘warning’ dal massimo organo del calcio europeo e così oggi delegazioni dei due club si sono recate a Nyon (Svizzera) per fornire all’Uefa le informazioni richieste. L’organismo presieduto da Michel Platini aveva annunciato il 25 settembre di aver aperto una procdura a carico di sette club – fra cui Roma ed Inter, appunto, oltre a Liverpool e Monaco – per il non-rispetto delle regole del fair-play finanziario, imputando loro il fatto che nell’ultimo triennio avessero speso più di quanto consentito in relazione ai ricavi. Prima delegazione a presentarsi davanti ai commissari Uefa è stata la Roma, di buon mattino.
Una semplice informativa prima di riprendere l’aereo che l’avrebbe a fine mattinata riportata nella capitale. «Si tratta essenzialmente di incontri di lavoro. Non forniremo alcuna indicazione sul loro esito», ha dichiarato il servizio stampa dell’Uefa, evitando di fornire ulteriori dettagli sul vis-a-vis. L’organismo europeo ha comunque precisato che «il presidente della Roma, James Pallotta, non era presente alla riunione. Non è atteso alcun presidente durante questi incontri, che riguardano essenzialmente i dipartimenti legali delle società», ha puntualizzato l’Uefa.
Il presidente giallorosso, ieri sera a Monaco di Baviera per seguire la Roma impegnata in Champions, è comunque partito stamani alla volta della Svizzera insieme ai dirigenti anche se poi materialmente non ha preso parte alla riunione davanti alla commissione. Da Trigoria fanno sapere che «l’incontro è stato molto positivo. È stata rinnovata la collaborazione con l’Uefa e naturalmente questo è l’inizio di un processo che porterà a nuovi step».
Dopo la Roma, tocca al Liverpool questo pomeriggio presentarsi davanti la commissione, mentre il turno dell’Inter è per domattina. Le audizioni delle società interpellate si chiuderanno domani pomeriggio con il Monaco. Oltre ai due club italiani, al Liverpool e al club monegasco, gli altri tre club sotto inchiesta sono il Krasnodar, lo Sporting Lisbona e il Besiktas che saranno sentiti più in là. «Le prossime comunicazioni dell’Uefa in materia non sono previste prima di metà dicembre», aggiunge il servizio stampa dell’Uefa. In base alle attuali disposizioni che regolano il fair play finanziario, nove club sono già stati ‘punitì: su tutti il Paris Saint-Germain ed il Manchester City, entrambi multati di 60 milioni (40 dei quali potranno essere recuperati una volta che si conformeranno alle regole) e con la possibilità di inserire solo 21 giocatori – invece dei normali 25 – in lista per la Champions League.
Fonte: Ansa
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