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AS ROMA Totti: “Mi leverei volentieri 5 anni. Garcia? Un grande uomo. Con i tifosi c’è un amore che durerà per sempre”

Francesco Totti

Queste le parole di Francesco Totti nel giorno del suo trentottesimo compleanno:

38 anni: come ti senti?

“Come persona giusta, come calciatore, non li sento, ma quando hai una certa età bisogna smettere. Mi toglierei volentieri 5 anni”.

Dopo che farai? Come ti vedi?

“Lo spettacolo non mi attira, penso resterò nel mondo del calcio, ma non ci ho pensato”.

Farai l’allenatore?

“Non mi ci vedo col carattere che ho. I giocatori sono matti, lo conosco il loro carattere, soprattutto di  quelli che non giocano”.

Il regalo più bello che ti hanno fatto?

“Farmene è difficile, perchè ho quasi tutto. Le cose semplici sono sempre le più belle per me, basta un pensiero”.

L’ultima cosa che hai imparato, come persona e calciatore?

“Sul campo ho imparato a gestirmi, anche perchè con l’esperienza riesci a fare tante cose che prima non riuscivi a fare. Come persona, il modo di comportarsi, mi sento più grande, più maturo: non fai le cose che facevi a 20 anni”.

Come uomo, cosa diresti al Totti ventenne?

“Non gli dovrei dire niente, si è divertito: ha fatto tutto quello che c’era da fare, anche perchè 20 anni vengono una volta sola e l’ho sfruttati nel migliore dei modi”.

Con chi avresti voluto giocare?

“Ronaldo, quello vero, non Cristiano: ai tempi del Barcellona era il numero uno”.

E come allenatore?

“Con Ancelotti, c’è mancato poco ma non ci siamo mai riusciti”.

C’è un giocatore simile a te?

“Boh, sinceramente non lo so…è complicato. Non riesco a trovarne uno, ma proprio per caratteristiche. Anche perchè giocando in quel ruolo ogni calciatore ha caratteristiche diverse”.

Ti sorprende ancora l’affetto delle persone fuori da Roma?

“La mia forza è che ancora non mi rendo conto dell’importanza che ho fuori dall’Italia. Mi vogliono tutti bene, vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatta”.

Sei ancora sincero?

“Lo sono sempre, come persona. Poi in qualche intervista qualche cazzatella si dice”.

Qualcosa che non rifaresti?

“Come uomo non ho fatto grandissimi errori, come calciatore si: non rifarei quello che ho fatto all’Europeo in Portogallo, e qualche calcio brutto da vedere ma che ci sta”.

Che effetto ti fanno i cori contro di te?

“Quando fanno cori contro di me mi fa piacere, vuol dire che mi temono, normale che poi gli insulti danno sempre fastidio, però sappiamo tutti che sono durante i 90 minuti, poi per strada i complimenti si sprecano”.

L’ultimo calciatore che ti ha colpito?

“Il numero 10 del Chelsea non è male”.

Di una cosa a Pallotta…

“Grande persona, e grazie della cena che ci ha fatto a Boston: ci ha ospitato a casa sua”.

Garcia?

“Grande comunicatore, anche se è straniero ha capito l’ambiente di Roma in tutto e per tutto”.

Sabatini?

“Se smettesse di fumare sarebbe meglio per lui, sarebbe una bella cosa”.

Balzaretti?

“Non mollare mai, e conoscendolo non molla: ha più voglia di noi di tornare in campo”.

E per uno che mette la macchina al posto di Maicon?

“So cazzi..”.

A De Rossi e Florenzi?

“Che prima o poi diventeranno loro i capitani, più poi che prima”.

Pjanic?

“Il piccolo principe, ho un debole per lui. Per i giocatori forti ho un debole”.

Gervinho?

“E’ una forza della natura, fa cose istintive che nemmeno lui riesce a capire: è più veloce della palla. Gratifica anche me, se non corresse li davanti nemmeno gli metterei la palla”.

Una parola ai tifosi…

“Non mi sento il re di roma, è troppo forte come parola. Mi fa piacere che mi seguano sempre, più che con stima, con amore. Un amore reciproco, sempre vissuto insieme da quando ho cominciato ad esordire a 16 anni, fino ad adesso che ne ho 38. Un amore che rimarrà per sempre, anche quando smetterò. Non smetterò mai di ringraziarli, mi sono sempre stati vicini anche nei momenti brutti. E’ difficile dimenticarlo, ad una persona come me fa solo che piacere: mi da più energia e stimoli. Prima di smettere riuscirò a festeggiare con loro qualcos’ altro..”.

Il sette giugno sarai contento se…

“Se potessi andare come vorrei. Forse sarà il destino: Dio esiste, perciò crediamo nella fede..”.

Fonte: roma radio

edwin iacobacci

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