La perfezione risiede solo nei visi candidi dei bambini, innocenti e naturali. I bambini si divertono al parco giochi, molto più spesso quando un pallone gli rotola tra i piedi. Nella splendida serata dell’Olimpico la Roma ha spazzato via il Cska Mosca all’esordio stagionale in Champions League e i volti di Iturbe e Gervinho nei primi dieci minuti della gara sorridono come due piccoli compagni di squadra al parco. Assist dell’ivoriano per l’argentino nel primo gol, scambio di ruoli nel secondo con la difesa russa comodamente rilassata. Due gol che hanno fatto da antipasto al pokerissimo servito dalla Roma con Maicon, ancora Gervinho e l’autogol di V.Berezutski. Una gara messa in discesa già dopo novanta secondi.
UN MINUTO E MEZZO – Tanto è bastato alla squadra di Garcia per piazzare il primo pugno al corpo del Cska: Maicon devasta la fascia, Nainggolan vince il primo contrasto della serata e mette al centro dove Berezutski fa le prove del successivo autogol anticipando Gervinho in angolo. I due centrali russi rimangono costantemente alti anche quando la Roma entra in possesso palla: un invito a nozze per il tridente romanista. L’aggressività pulita di Nainggolan, l’equilibrio e la tranquillità di Keita, i movimenti e gli appoggi di Pjanic cancellano dal campo il centrocampo moscovita. I numeri rendono ancora più chiaro il dominio romanista: 720 passaggi contro i 323 del Cska, per Keita 101 completati su 103. Pazzesco il maliano, seguito a ruota da Nainggolan (105 riusciti su 108) e Pjanic (105 su 110). Alla fine in questa statistica il peggiore risulta Francesco Totti con l’82% di passaggi completati: più errori (51 su 62 tentati) influenzati dall’assenza di banalità nel gioco del capitano. L’esempio migliore arriva al 31′, con la giocata più bella della partita: in uno dei pochi attimi di pace concessi al Cska Manolas è in possesso di palla. Totti arretra sfilandosi dalla marcatura, riceve dal difensore greco e di prima lancia Gervinho nelle praterie russe. Berezutski rischia di arrivare in Curva Nord in scivolata mentre l’ivoriano fa doppietta. Spettacolo all’Olimpico.
BELLI DAVANTI, CATTIVI DIETRO – Eppure il Cska c’ha provato: prima della papera di Akinfeev sul tiro di Maicon, Doumbia ha spaventato non poco l’Olimpico. La cosa è stata vicendevole però, perché l’attaccante, dopo aver vinto due rimpalli con Torosidis e Maicon, si è presentato davanti a De Sanctis, “protetto” dalla Curva Sud. A tale visione, Doumbia è inciampato su sé stesso, regalando il pallone alla Roma. In un secondo tempo messo subito in congelatore dall’autogol di Berezutski su cross di Torosidis (e leggero tocco di Florenzi), i russi hanno tirato 19 volte verso De Sanctis contro le 14 conclusioni della Roma. Due volte fermati dalla traversa, hanno trovato il gol con Musa, abile a sfruttare due carambole in contrasto. Un gol e tanti tiri arrivati a risultato più che acquisito: fino all’esordio di Yanga Mbiwa per Manolas, la difesa romanista è stata una roccaforte inespugnabile. Il greco (100% di precisione nei 35 passaggi effettuati) non ha commesso alcun fallo e ha messo in evidenza almeno tre recuperi a grande velocità contro vere e proprie frecce come Musa e Doumbia. Grande gara di Manolas, ottimo anche Astori, solido e concentrato senza subire la pressione da esordio in Champions. Sperando che l’infortunio subito nella ripresa non sia grave e possa tornare a giocarla il prima possibile.
A cura di Daniele Luciani
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