(L. Valdiserri) – Sei partite in 18 giorni, 7 in 23 se contiamo anche il big match di campionato del 5 ottobre, allo Juventus Stadium, che molti a Roma aspettano come rivincita del campionato scorso e ritengono ancora più importante della Champions League. Lo si sapeva: il ruolo di Rudi Garcia, in questa stagione, sarà anche e soprattutto quello del gestore di forze, fisiche e mentali, di una Roma che non vuole rinunciare a niente. «Nemmeno a un centimetro o a un secondo», per usare le parole dell’allenatore. «Il pericolo è che si sia parlato troppo di Champions in questi giorni. Il mio ruolo è quello di tenere la concentrazione sempre alta e la partita contro l’Empoli è la più importante. Non mi ricordo nemmeno con chi giochiamo mercoledì».
Esagerazione? No. Per almeno due motivi: 1) il vero obiettivo della Roma, in questa stagione, è lo scudetto; 2) avvicinarsi alla Champions League con un passo falso sarebbe il modo peggiore per affrontare la difficilissima salita europea.
Come sempre Garcia non ha dato in anticipo la formazione: «La vedrete in campo. Quello che posso dire è che ogni giocatore della rosa è importante. Per fortuna sono infortunati solo Strootman e Balzaretti. Mi auguro sempre di avere queste scelte difficili da fare. Non ci sarà una Roma 1 e una Roma 2, farò le scelte in base agli allenamenti e a quello che vedo sulla condizione fisica dei giocatori. Sono tanti i parametri che entrano in gioco. Non faccio calcoli, perché sarebbe il miglior modo per sbagliare le cose. L’Empoli è tornato in serie A e la prima partita casalinga porta con sé sempre entusiasmo. A parte i tre punti, che faremo di tutto per prendere, non abbiamo nulla da guadagnare. Una gara non è mai vinta prima di giocarla».
La gestione di Francesco Totti, che compirà 38 anni il 27 settembre, è l’argomento del giorno: «L’utilizzo dei giocatori dipende dai momenti. Anche se abbiamo una serie di 6 partite in 18 giorni, all’inizio della stagione non è un problema per nessuno. I problemi, forse, arriveranno alla quarta, quinta o sesta partita. Tutti i ruoli sono coperti con almeno due giocatori di alto livello. Cole ha fatto benissimo con la Fiorentina, sono contento di Ashley, sta migliorando anche con la lingua. Emanuelson può darci molto, soprattutto sul piano offensivo. Poi abbiamo preso Cholevas perché per Balzaretti sarà difficile rientrare entro qualche settimana. Così siamo più tranquilli».
Chiusura su Benatia «Su di lui non ho niente da dire, non è più un giocatore della Roma. Mi auguro di vedere a Empoli la voglia e la convinzione mostrate contro la Fiorentina. E non penso solo agli 11 titolari e ai 3 che sono entrati, ma alla gioia collettiva che ho visto. Mi ha fatto pensare all’anno scorso».