(M. Monti) – Carisma, prestanza fisica e fame di vittorie. José Lloyd Holebas – Cholevas, come si legge sulle spalle della maglia numero 25 – si presenta ai tifosi e alla stampa a dieci giorni dalla firma con il club giallorosso. Classe 1984, nato in Germania da padre greco e madre di origine uruguaiane, il laterale mancino è pronto a fornire il proprio contributo a Rudi Garcia e i compagni, garantendo massima applicazione e voglia per la stagione appena iniziata. Nessun dubbio sulla decisione di venire nella capitale: “Sono felicissimo di essere qui. Avevo anche altre offerte ma ho scelto la Roma perché è un grandissimo club dall’appeal europeo“.
DAL MAGAZZINO ALLA CAPITALE – Una storia particolare quella del terzino giunto dall’Olympiakos nel penultimo giorno di mercato (per un milione di euro più 500mila di bonus). A diciotto anni l’interruzione della propria carriera per alcune vicende familiari private (“Dovevo dedicarmi ad altre situazioni, a cose più importanti: una figlia“). Poi, a ventitré, la chiamata dalla squadra B del ‘Monaco 1860′ che ne aveva monitorato il rendimento tra le fila del Viktoria Kahl, società dilettantistica che milita in Landesliga. L’esordio tra i professionisti è dunque arrivato tardivamente per José Holebas, a 21 anni, ma gli ha comunque permesso di cambiare un regime di vita che ormai sembrava averlo destinato al ruolo di addetto allo stoccaggio tra gli scaffali di un magazzino in Germania: “Passo dopo passo sono partito dal basso, c’è voluta molta fatica ma alla fine ce l’ho fatta“. Così, nel 2010, il trasferimento all’Olympiakos, prima sotto la guida del tecnico Ewald Lienen, poi sotto quella di Valverde, che gli ha fornito l’adeguata vetrina per le prime chiamate nella nazionale ellenica con cui ha disputato ben 25 incontri (il bagaglio internazionale si è arricchito con 18 apparizioni in Champions League e 5 in Europa League).
Ha scelto il numero 25, sulle spalle avrà scritto il nome ellenico Cholevas. Ha scelto la Roma perché “è un grandissimo club. Tutti sanno che ho cominciato tardi ma oggi, a 30 anni, posso dire di essere ancora affamato di vittorie“. La sua potenza, velocità, progressione palla al piede e la spiccata propensione offensiva gli permetteranno di essere una carta preziosa nel mazzo di Rudi Garcia. Arrivato nella capitale per fornire quell’alternanza richiesta dal tecnico francese per affrontare al meglio tutte le competizioni, il terzino sinistro non ha nascosto gli obiettivi della squadra: “Tutti vogliamo la stessa cosa, vincere lo Scudetto. Ho visto una buona squadra e se ti alleni e credi in ciò che vuoi puoi davvero raggiungere il risultato“. Ha fiducia nel gruppo, dunque, a dispetto di quel tatuaggio (“Trust Nobody”) che campeggia al centro del suo petto: “Cercherò di dare tutto, il meglio, di me stesso. Poi spetterà all’allenatore decidere ma, da parte mia, farò di tutto per fornire il mio contributo e aiutare la squadra a vincere“. Cole ed Emanuelson sono avvisati.
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