STADIO ROMA Panecaldo (PD): “E’ stato capito il lavoro svolto dal Comune. Ai romani non costerà un euro”

Il nuovo stadio
Il nuovo stadio

Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza Pd in Campidoglio e consigliere comunale, è tornato sulla questione stadio della Roma dopo l’approvazione della pubblica utilità del progetto, arrivata nella giornata di ieri. Queste le sue parole:

“E’ successo un paradosso, in questi giorni sono stato uno di quelli che è finito sui giornali riguardo l’accessibilità al nuovo stadio di Tor Di Valle. C’è stato chi mi diceva che non volessi lo stadio, ma oggi le stesse persone che mi criticavano mi difendono non avendo ben compreso i termini. Ora hanno capito il lavoro svolto dal comune e, sulla spinta di chi mi ha chiesto di intervenire, ho chiesto di poter parlare qui da voi. 

Chi portava delle critiche e dei dubbi sulla fattibilità dell’opera era sulla velocità che il Comune di Roma non era abituato a vedere, temendo che l’entusiasmo potesse forzare l’iter…
Sì, ma prima devo fare una premessa. Negli anni 90 le amministrazioni furono democraticizzate, permettendo ai cittadini di entrare alle conferenze dei servizi e quant’altro, ma non andò di pari passo la velocizzazione delle pubbliche amministrazioni. Per questo motivo si cominciò a commissariare tutto, anche esagerando. Si arrivò a commissariare grandi eventi. La legge dei grandi stadi è su questo solco, comprimendo l’operatività delle pubbliche amministrazioni. Se non si risponde entro 90 giorni si può richiedere il commissariamento al consiglio dei ministri. Noi ci vantiamo, senza enfasi, di aver dato la pubblica utilità in 90 giorni nonostante tutto quello che è intercorso. Nonostante le polemiche sul mio conto, come se non volessi lo stadio. Stanotte sono morte due persone sulla via del mare, che verrà riqualificata. Oltre alla via del mare abbiamo ottenuto molte altre cose. I parcheggi della società, essendo dei privati, non li abbiamo computati come interesse pubblico. E’ chiaro che ci sono altre cose su cui vorremmo avere la stessa celerità, ma torniamo al discorso di prima: le norme non riescono a rispondere alla democratizzazione delle pubbliche amministrazioni.Da una parte vediamo che si deve rispondere, perché una norma nazionale ci obbliga a rispondere in 90 giorni, dall’altra non ci si mette in condizione di farlo. Fosse dipeso da me saremmo andati con altri mezzi e altra forza, ma abbiamo dovuto sudare 77, non 7, camice perché stavano crollando delle case in quella zona. Abbiamo fatto tutto in tempi brevi anche rispetto alle norme

Quanto verrà a costare al Comune di Roma il nuovo stadio?
La domanda è pertinente. Lo stadio ai romani non costerà un euro, però va considerato un elemento. I romani partecipano alle infrastrutture, a cui abbiamo dato la destinazione d’uso. Quella era un’area destinata a impianti sportivi, ma ora sarà destinabile anche ad uffici, trasformando un auto in una ferrari, perché avrà una plusvalenza di utilizzo. I 120, 130 euro a metro cubo, verranno utilizzati anche per costruire opere funzionali allo stadio. Quindi i romani non tireranno fuori un euro e ci sarà una valorizzazione dell’area, con la riqualificazione della via del mare, con la metropolitana. Speriamo che il progetto possa andare avanti con gli stessi tempi con cui l’amministrazione ha risposto. Mi auguro che il meccanismo non si inceppi. Potrebbe essere un’occasione anche per riqualificare lo stadio del nuoto, che è una cattedrale del deserto. Stiamo tentando di velocizzare al massimo, con le norme che abbiamo a disposizione, la nostra attività. Soffriamo due volte quando non si può rispondere in tempo: da cittadini e da amministratori, perché ci rendiamo conto che quando la gente ti insulta, e magari è anche giusto che sia così, deve stimolare l’amministrazione a fare di più. Speriamo che questa sia un’occasione per velocizzare le risposte da parte dell’amministrazione, anche in caso di nubifragi, per esempio. Se c’è una cosa di cui hanno bisogno tutti, è di avere risposte certe. Abbiamo dimostrato con lo stadio della Roma che siamo capaci di onorare gli impegni. Avremmo bisogno di qualche norma in più e ho fiducia che il governo si possa muovere in questo senso.

La patata bollente ora passa alla regione?
No, siamo sempre tesi perché è un doppio lavoro il nostro. Attendiamo che i proponenti ora presentino i progetti definitivi, e da quel momento scatterà il “timing”. La norma sugli stadi su alcuni punti ‘svaga’. Noi abbiamo deciso di dare la pubblicà utilità anche in ambito capitolino, con grande responsabilità. Votando la delibera noi la pubblicheremo, così i cittadini potranno dire la loro e queste osservazioni verranno portate alla conferenza dei servizi

Fonte: Roma radio

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