“Allo stato attuale, il progetto per la costruzione del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle è una vergognosa e inaccettabile speculazione ideologica”. A sostenerlo è Fulco Pratesi, Fondatore e Presidente Onorario del WWF Italia.
“Libeskind ha parlato di una sorta di cittadella, ma in realtà si tratta di una immensa speculazione, totalmente incompatibile con la città di Roma, soprattutto in questo momento”.
Alla domanda di Paolo Cento sulla presenza o meno dell’interesse pubblico nel progetto, Pratesi risponde che “c’è sicuramente un interesse privato, la volontà di costruire cubature inutili in una città che ha centinaia di migliaia di metri cubi non utilizzati. Questo progetto si può definire nel migliore dei modi anti-storico”.
“Inoltre”, prosegue Pratesi, “nessuno ha parlato dell’inutilità del nuovo stadio, considerando la presenza di due stadi architettonicamente ancora validi, come il Flaminio e soprattutto l’Olimpico. Lo dico da romanista, questa dello stadio mi sembra solo la scusa per fare grattacieli immensi, uno stadio enorme, un investimento da un miliardo, per quello che alla fine rimane solo un gioco”.
“Fin quando l’atteggiamento della classe dirigente nei confronti delle speculazioni edilizie sarà questo, la nostra città continuerà ad essere in crisi dal punto di vista economico e finanziario”.
“L’opera di realizzazione dello stadio della Roma è probabilmente l’opera più importante dell’intera consiliatura Marino e probabilmente degli ultimi decenni a Roma. E’ quindi necessario che si dibatta in maniera ampia e compiuta, per evitare gli errori del passato”. Sono le parole della Presidente del PD Lazio, Lorenza Bonaccorsi, nella trasmissione “Ma che parlate a fa”, condotta da Paolo Cento.
“Ho denunciato il deficit di discussione all’interno del mio partito sul tema stadio, non perché volessi essere una voce fuori dal coro (come qualcuno ha scritto), ma semplicemente perché si tratta di un’opera importantissima, che quindi necessita di una discussione che sia ampia il più possibile, e che coinvolga non solo tutto il PD, ma tutti gli organi politici e tecnici competenti”.
“I punti critici dell’opera sono noti: si deve evitare la speculazione edilizia, si deve fare e poi rispettare una completa valutazione di impatto ambientale, ma soprattutto si deve garantire che l’opera sia fatta nell’interesse dei cittadini e dei tifosi. Ritengo quindi fondamentale che lo stadio sia della As Roma, e che questo possa essere garantito anche nel futuro, qualora ci fosse un cambiamento nella proprietà della società”.
“Infine, come già avvenuto per gli altri grandi stadi europei, si deve garantire l’accessibilità a tutti: diventa quindi fondamentale un intervento infrastrutturale concreto, con ampi parcheggi, con l’approdo della metropolitana. Dobbiamo evitare le cattedrali nel deserto, già realizzate in passato a Roma, ma garantire un iter serio, che sia completo, pur rispettando i tempi relativamente brevi, e che regali a Roma qualcosa di positivo, come fu a suo tempo per l’Auditorium”.
Fonte: roma radio capitale