Rivoluzione Milan, colpi last minute, vecchi campioni e giovani talenti: cala il sipario sul calciomercato estivo e la nuova Serie A di settembre si scopre molto diversa da quella di fine luglio. Ci sono club che hanno cominciato la preparazione con una squadra, e ora scendono in campo con un’altra profondamente diversa. Lontanissimi dalle cifre astronomiche del mercato europeo, i 20 club italiani hanno fatto di necessità virtù sfruttando il più possibile occasioni low cost e parametri zero. Di fatto, il mercato aperto fino al campionato iniziato ha cambiato volto più di una volta alle squadre, grandi medie o piccole che siano.
Juve e Roma si confermano senza dubbio le regine del mercato. I giallorossi tra i più attivi: per essere competitivi in campionato e Champions, certo, ma soprattutto perchè Sabatini – e a dire il vero anche Garcia, poco contento della ‘graticolà – sono rimasti appesi fino all’ultimo all’affaire Benatia. Alla fine, via il marocchino, sono arrivati ben tre difensori a stravolgere l’assetto arretrato dell’anno scorso. Anzi, a ben guardare anche quello di inizio preparazione: Yanga Mbiwa l’ultimo nome a sorprsa, Manolas e Holebas i nuovi con Astori).
Più conservativo il mercato Juve, chiuso già a metà sessione di trattative: Falcao avrebbe potuto cambiare gli equilibri, ma si è rivelato solo un sogno. A cambiare più di tutti è il Milan. Se poco più di due settimane fa Pippo Inzaghi doveva spremersi le meningi per trovare una collocazione a Balotelli, adesso, con l’arrivo di Fernando Torres si respira tutta un’altra aria. Lo spagnolo, insieme agli arrivi dell’ultimo minuto Bonaventura – colpo a sorpresa dopo il coupe de theatre Biabiany – e Van Ginkel, rende l’attacco rossonero uno dei più temibili. Molto diversa rispetto allo scorso anno è anche l’Inter, che ha rinforzato la difesa con l’arrivo di Vidic e la linea mediana con M’vila e Medel. Ma l’attacco, potenziato dall’ingaggio di Osvaldo, presenta solo tre punte che dovranno avvicendarsi in tre competizioni. Come lo scorso anno, il tira e molla con Guarin sembra aver penalizzato i desideri di Mazzarri. Anche Benitez, dopo la cessione eccellente di Behrami, ha atteso fino all’ultimo qualcosa in più da questa sessione: si è ritrovato invece senza Pandev e Dzemaili, consolato in parte dall’esordio con gol vittoria di De Guzman. De Laurentiis aveva abituato i tifosi partenopei ai fuochi d’artificio, la stasi delle ultime settimane provoca più di qualche mugugno.
L’oscar per i colpi last minute spetta questa volta a Fiorentina e Verona. I viola, alle prese con i dolori del giovane Rossi, hanno preso a pochi minuti dal gong Kurtic e Micah Richards. Insieme a Badelj, Basanta, Babacar e Bernardeschi forniranno a Montella un’abbondanza inattesa. Mandorlini, ‘orfanò di Iturbe, ha invece ricevuto in dono Saviola al rush finale: campione di qualche anno fa, ma i tifosi veneti sperano ricalchi le orme di Toni. Basta, De Vrij e Parolo erano stati i botti iniziali della Lazio: in chiusura Pioli aveva chiesto cessioni, ma il last minute non lo ha accontentato. Arrivo dell’ultima ora che fa scontenti i tifosi è invece quello di Amauri: Cerci era in stand by da settimane, alla fine l’Atletico Madrid lo ha preso e Cairo si è rivolto all’ex centravanti Juve. Ora rassicura i suoi tifosi («vedrete che segnerà nel derby»), che come quelli delle altre squadre non si rassegnano ad accettare l’idea che tutto cambi all’ultimo secondo di mercato.
Fonte: Ansa
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