Il vero problema per il nuovo stadio della Roma non è lo svincolo della Roma – Fiumicino, ma l’assenza (per ora) di un interesse pubblico. E “il vero interesse pubblico è la metro. Lo abbiamo sempre detto”. L’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo non usa giri di parole sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, per il quale i problemi appaiono sempre più insormontabili. A due settimane dal termine ultimo per il Comune per dare il suo via libera, Caudo alza la voce e conferma all’agenzia di stampa Stadio della Roma, Marino e Caudo volano da Pallotta: “O la metro o non c’è l’interesse pubblico” quanto scritto stamattina da Il Messaggero. Lui e il sindaco sono a New York per parlare con Pallotta.
Il concetto che esprimeranno è più o meno questo: lo Stadio si deve fare, ma senza l’interesse pubblico non daremo mai l’ok. Un problema che va al di là della variante presentata ieri e che prevede l’utilizzo della rotonda di Parco de Medici per il collegamento tra la Roma Fiumicino e il nuovo asse viario.
Caudo scopre le carte e mai come in questi mesi usa parole nette. Non si parla di conferenze dei servizi da dipartimenti, enti interessati e Regione Lazio. Il problema lo solleva il Campidoglio perchè “non si puo’ concepire un’opera pubblica come un nuovo stadio costruendo solo strade. Dov’è l’interesse pubblico? Dov’è l’utilità nel riempire di macchine il lungotevere o la via Ostiense?”.
Il vero obiettivo dell’amministrazione è quindi uno: “Cambiare la modalità con cui si va allo stadio, non più con il mezzo proprio ma con la metro. È questo l’unico cambiamento che genererebbe un interesse davvero per la collettività”. Inutile quindi pensare a varianti, nuovi svincoli, nuove rotatorie e congiungimenti di strade senza la metro. In questo l’amministrazione non intende retrocedere nemmeno di un millimetro. Progetto a rischio quindi? Non a detta di Caudo, secondo il quale un tpl efficiente dovrebbe essere prioritario anche per il patron della Roma, James Pallotta: “La Roma ha tutto l’interesse che i giorni delle partite la città non si trasformi in un inferno. Penso che quindi una soluzione tra le parti si troverà”.
E per quel che riguarda le cubature? “La cubatura non si riduce, bensì si corrisponde la superficie utile lorda equivalente a opere che noi riteniamo di interesse pubblico”. Questa quindi la richiesta che verrà presentata durante il colloquio di venerdì negli Stati Uniti tra il sindaco Marino, lo stesso assessore Caudo e Pallotta: un maggiore stanziamento per il prolungamento della metro B (da 10 a 50 milioni) e un premio di cubatura forse minore rispetto a quelle che erano le stime iniziali.
Il proponente (As Roma + Parnasi) quindi dovrebbe tirar fuori più soldi e costruire meno case rispetto a quanto previsto.
Caudo, sempre alla Dire ha chiarito i motivi dell’accelerazione: “C’è la volontà”, ha spiegato Caudo, “di rispettare le scadenze, non volevamo ridurci a fine agosto e abbiamo sfruttato il viaggio a Philadelphia previsto da Marino per poter affrontare la questione dal vivo”. Un viaggio lampo, “che durerà solo la giornata di venerdì”.
Fonte: agenzia dire
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