Sarà che i “blancos” gli hanno fatto una corte serrata per anni, senza però riuscire a farlo cedere. Sarà che lui quando vede quelle divise si esalta. Sta di fatto che quando Real Madrid e Francesco Totti si sono trovati l’uno di fronte all’altro, non si è mai trattato di un incontro banale. Il presidente delle “merengues”, Florentino Perez, quando ha l’occasione lo dice chiaramente: “Il mio rammarico? Non aver preso Totti per la mia squadra dei “Galacticos””. Un corteggiamento che non lo poteva lasciare indifferente, ma che non ha portato ad una firma su un contratto: “Nel 2004 – ha raccontato Totti in una vecchia intervista a France Football – sono stato vicino al Real Madrid. Se fossi andato avrei vinto tre Champions League, due Palloni d’oro e molte altre cose. Avrei avuto più opportunità, senza dubbio. Ma io preferisco quello che ho fatto e per fortuna sono rimasto a vita a Roma”.
Dopo aver deciso l’ultima sfida nella Guinness Cup contro i neo campioni d’Europa, ha aggiunto che “il Real Madrid è la mia seconda squadra e sono onorato di essere stato applaudito dai sostenitori spagnoli”. In Spagna, peraltro, la stima per il numero dieci è da sempre notevole. Il quotidiano Marca, commentando la prodezza dell’altra notte, lo ha definito: “L’eterno capitano”.
Come già detto, quando le maglie della Roma e quelle del Real si sono incrociate, Totti ha inciso spesso andando a segno in più di un’occasione. Dal 1993, tra amichevoli e Champions League, sono dieci i match tra le due formazioni con quattro vittorie per parte e due pareggi. Quattro, come pure i gol del Capitano: il primo su rigore nella sfida di Champions dell’11 settembre 2001 (proprio nella giornata della tragedia americana), ma persa 2-1 dai giallorossi. L’ultimo, a Dallas, con la nuova maglia griffata Nike. Un’esecuzione perfetta di interno destro, che ha ricordato quella del 30 ottobre 2002 in una notte di coppe e di campioni: anche in quell’occasione la giocata risultò determinante per il successo della Roma al Bernabeu. E anche in quell’occasione il portiere battuto fu Casillas.
Il feeling con la Spagna non è poi roba esclusiva per il Real Madrid: su 39 sfide alle formazioni iberiche, Totti ha realizzato 12 gol. Da menzionare una doppietta al Mestalla di Valencia in Champions nel 2003, ma pure marcature meno importanti. Tipo una mezza rovesciata al Barcellona in un’amichevole datata 5 ottobre 1994, quando aveva 18 anni. Finì 3-3 con un’espulsione per parte: Giannini per la Roma, Guardiola per il Barça. Due simboli di allora che ora fanno gli allenatori e hanno smesso di giocare da un pezzo. Totti, vent’anni dopo, è ancora il simbolo della Roma.
Fonte: Asroma.it
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