Nicola Legrottaglie ha parlato delle dimissioni di Conte, l’arrivo di Allegri e per concludere ha espresso la sua opinione anche sulla Roma.
Le dimissioni di Conte ti hanno sorpreso, cosa ne pensi?
“Un pochettino mi hanno sorpreso sulla tempistica, il fatto che lui potesse lasciare la Juventus, no. Io credo e sono anche, diciamo, favorevole che dopo tre anni di vittorie, di successi sia giusto cambiare qualcosa anche per un aspetto psicologico, all’interno di un gruppo, conoscendo Antonio che ha dato l’anima e tutto se stesso in questa avventura, con quello che hanno raccolto, io me l’aspettavo questa fine di un rapporto, bello tra di loro. Però la tempistica mi ha sorpreso, fatto dopo l’uscita della notizia che erano d’accordo, successo così all’improvviso, quello mi ha sorpreso e credo che quello poi abbia un pochettino creato un po di critiche e contestazione”.
Secondo te, lui (Conte) può essere l’uomo giusto per la Nazionale?
“Comoscendo Antonio non so se lui in questo momento ha voglia di fare la nazionale, di fare un ciclo di quattro anni e non essere su una panchina fossa per quattro anni, penso che lui aspetterà un club, magari importante anche all’estero. Lui può portare la sua forza, anche all’estero, non sono convinto che lui accetti la nazionale. Conoscendone, lui e’ un uomo di campo uno che deve stare in maniera fissa con una squadra”.
Conoscendo bene Allegri, con cui hai vinto uno scudetto, lui e’ l’uomo giusto e nei metodi vedi differenze a livello tattico?
“Io credo che comunque Allegri non cambierà l’assetto della Juventus, quell’assetto che li ha fatti vincere in questi anni, lui deve lasciare delle certezze e non credo che trasformerà completamente il modulo della Juventus, credo che ci possano essere delle differenze sotto il piano caratteriale tra i due allenatori, magari Conte lo conosco anche come persona, so com’è anche sotto il piano caratteriale, a volte, anche Allegri l’ho avuto come allenatore e sono un po’ diversi, secondo me, non sono uguali, ma sono bravi, a me Allegri ha colpito molto per la sua capacità comunicativa, comunica bene i suoi pensieri, a me e’ piaciuto molto come allenatore ed io ne ho avuti tanti come allenatori, quando ho visto lui lavorare, anche se ho giocato poco perché mi sono fatto male, anche stando fuori, l’ho visto bene, può essere l’uomo da cui la Juve può attingere qualcosa di buono, di nuovo”.
Si è parlato in questi giorni di un potenziale problema, forse creato più dai giornalisti che altro, tra Pirlo e Allegri, come la pensi?
“Credo che la gestione di Pirlo non sarà un caso da risolvere, quando si parla di persone mature, di professionisti, non e’ importante dire se l’anno prima l’ho fatto giocare, oppure no, Allegri non avrà la presunzione di dire, io vado alla Juventus e tolgo delle certezze alla Juve, io non ci credo in questo, come non credo che Conte all’inizio pensasse potesse essere un perno fondamentale, poi vedendo quello che e’ successo e’ normale che si adeguato e ricreduto. Se uno e’ professionista, vuole fare il bene di una squadra, non può arrivare in una società e dire, quello non gioca perché non mi è simpatico o perché non ho avuto buoni rapporti, arrivi li le persone mature si parlano e si mettono d’accordo, io credo in quello, se non lo fanno nascono dei problemi, ma non credo che Allegri e Pirlo commetteranno questo errore, anche se hanno avuto delle difficoltà. In quel Milan li, lui vedeva magari Pirlo come un giocatore che non poteva dare un apporto tecnico-tattico, importante a quel Milan, poi lui comunque ha vinto lo scudetto e non gli si può dire niente, in ogni caso se Pirlo e’ il giocatore ammirato fino ad ora come fa a tenerlo fuori, anzi…”.
Chi sta lavorando meglio per la lotta scudetto, quindi Napoli, Roma, Juve, le milanesi, la Fiorentina…
“Io credo che quest’anno sarà l’anno della Roma, perché ha questo entusiasmo, ha questo gioco consolidato, avrà certezze importanti com degli acquisti che daranno certezze, con la Champions e tutto il resto penso che la Roma sarà la squadra da battere. Poi a ruota se la giocherà con tutti, con la Juve, con il Napoli. Vedo su un piano superiore la Roma, sotto il punto di vista psicologico, saranno più avvantaggiati sotto questo punto di vista”.
Su Inzaghi e il Milan, faranno una buona stagione?
”Secondo me si, porterà entusiasmo, un po’ di gambe fresche, giovani, si vedrà qualcosa di diverso nel Milan, lui poi e’ molto pignolo, attento ai particolari. L’unico problema di un allenatore e’ farsi seguire, se un allenatore riesce a far apprendere quello in cui lui crede e tutti quanti hanno la stessa visione e si mettono in quella visione, lottando per quell’obiettivo arrivi anche con qualità minori rispetto ad altri, puoi avere anche grandi campioni ma se non hai la stessa visione poi si spaccano i gruppi e non arrivi all’obiettivo, se riesce a fare questo si divertiranno”.
E per il Catania invece, che stagione sarà?
“Per il Catania credo che dopo la retrocessione l’aspetto principale per cui i miei amici, ex colleghi dovranno lavorare, come ho detto loro sarà sull’aspetto psicologico. Sarà fondamentale l’approccio alla categoria, se arrivi con un approccio sbagliato come se tutto ti è dovuto e pensi che sei più forte perché hai quel giocatore in rosa…la serie B ti massacra. Sarà fondamentale lavorare su quel’aspetto li. Se arriveranno al campionato com l’idea di essere giocatori di serie B, con le loro qualità, va beh, fumeranno una sigaretta…con le qualità che ha il Catania e’ una squadra da metà classifica in serie a, se stanno tutti bene, ma se anche con la qualità non hai altri elementi, come l’anno scorso alla fine retrocedi…io mi auguro, e spero possano tornare subito in seire a, io amo la città, la squadra, farò sempre il tifo per loro affinché possano tornare in serie A”.
Infine una domanda sul futuro e i progetti da tecnico.
“Io dall’undici di agosto comincerò la mia carriera da allenatore e ringrazio La Bari per l’occasione che mi ha dato di iniziare questa avventura, so che non sarà facile, sarà molto complicata, però spero che questo nuovo percorso possa aiutare sia me a crescere ancora di più e anche a dare la mia esperienza di vita e di calcio a questi giovani che allenerò inizialmente, poi non ho mai nascosto che pur partendo umilmente perché so che devo imparare molto sono ambizioso, ho dei sogni che sono allenare grandi squadre, grandi giocstori a un certo livello, perché ci credo, credo che io ci possa stare in mezzo a quel giro li, ci lavorerò, come tutte le cose c’è bisogno di sacrificio e molta attenzione ai particolari”.
Fonte: TuttoJuve.com
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