Facile chiamarlo “predestinato” ora. Sono bastate due partite per far conoscere Divock Origi al mondo intero. Nella prima aveva mostrato sprazzi di talento ed era stato tra i protagonisti della rimonta del suo Belgio sull’Algeria. Nella seconda ci ha messo la firma e ha deciso, con un gol nel finale, la sfida alla Russia. Minuto 88, cross di Hazard e destro di prima intenzione sotto la traversa. Tipico di chi ha grande tecnica e ha un feeling particolare con la porta avversaria. Cose già comprese ben due anni fa da Rudi Garcia, tecnico della Roma che vorrebbe poterlo allenare nuovamente in giallorosso.
PADRE DEL KENYA, GOL ALL’ESORDIO NEL LILLE – Sì, perché è stato proprio l’allora allenatore del Lille a lanciarlo nel calcio che conta. Era il 2 febbraio 2013 e il diciottenne Origi (classe 1995) faceva il suo esordio in Ligue 1 contro il Troyes. Sotto di un gol, infatti, Garcia decise di inserirlo al minuto 68 e lui, al 74’ siglò la rete del pareggio. Un onore e una grande soddisfazione per lui, nato in Belgio da padre keniano e figlio d’arte, proprio perché suo papà Mike fu un nazionale del Kenya e chiude la carriera in terra fiamminga.
CARATTERISTICHE TECNICHE: VELOCE E ABILE NELL’ATTACCARE LA PROFONDITÀ– Origida quel momento ha iniziato ad accumulare minuti e partite. Nell’ultima stagione ha chiuso con 30 partite giocate e cinque reti all’attivo. Il Ct Wilmots ha voluto dargli fiducia, dopo averlo visto incantare in tutte le Nazionali giovanili belga. Veloce, tecnico, letale in area, bravo ad attaccare la profondità e a creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Un gol al Mondiale lo ha già segnato ed è ormai in grado di prendersi anche una maglia da titolare, viste le pessime condizioni fisiche di Lukaku. L’Arsenal aveva sondato il terreno in aprile per rilevarlo dal Lille. Lui ha il contratto in scadenza nel 2016. La Roma lo valuta, Garcia lo ha chiesto. Il talento del Belgio è pronto a stupire ancora.
Fonte: Eurosport