In ventimila per i funerali di Ciro Esposito. Praticamente una curva e mezza del San Paolo ha assistito all’ultimo saluto al tifoso napoletano morto dopo 53 giorni di agonia, raggiunto da un colpo di pistola mentre si recava all’Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia tra il suo Napoli e la Fiorentina. Per l’occasione la piazza Grandi Eventi e’ diventata piazza Ciro Esposito con tanto di dicitura in marmo. All’ingresso del rione di Secondigliano c’era una scritta: “Scampia per Ciro non vuole violenza”.
Un messaggio ben preciso che e’ diventato la parola d’ordine della famiglia Esposito. La camera ardente e’ stata chiusa intorno alle 14.15. I familiari hanno chiesto di restare qualche minuto da soli davanti alla bara. Successivamente, intorno alle 15, la camera ardente e’ stata riaperta per permettere a tantissimi tifosi del Napoli di salutare Ciro. Venti minuti dopo le 15 la bara di Ciro ricoperta dalle sciarpe di diverse squadre di calcio e’ stata portata a spalla dagli amici piu’ cari. Il popolo di Scampia era presente in strada e anche affacciato ai balconi. Sono partiti i cori: “Ciro uno di noi”, “Sempre con te saro'”.
La bara e’ arrivata alle 15.40 in piazza Grandi Eventi. Tanti i volti noti presenti. Il patron De Laurentiis, il presidente del Coni, Malago‘, il sindaco Luigi de Magistris, Lorenzo Insigne, Gianluca Grava, il ministro Alfano. “Possiamo cambiare tutti per Ciro. Lo dobbiamo allo sport, ma soprattutto a Ciro”, ha detto il rappresentante del Governo. “Sono orgoglioso di questa famiglia – ha affermato – e questo momento non e’ facile”.
Parole d’amore da parte della mamma di Ciro, all’inizio della funzione funebre: “Prego il signore che il sacrificio di Ciro non sia invano. Tutti i tifosi d’Italia che sono venuti qui li voglio ringraziare. No alla violenza. Ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicino. In ogni persona vive una parte di mio figlio Ciro. Abbiamo pregato tutti i giorni e in quel momento e’ scesa la pace. Ciro aveva mille motivi per bestemmiare il nome di Dio, ma lo ha pregato e glorificato. Io ancora oggi ringrazio Dio per come ci ha accompagnato in questi giorni, per la forza che ci ha dato. Ciro gode gia’ della gloria di Dio. ora tocca a voi: sarete il nostro orgoglio”. Cosi’ la mamma di Ciro Antonella Leardi.
La fidanzata Simona. “Ciro, continua a vivere nelle cose che ti facevano sorridere – ha detto la fidanzata del ragazzo scomparso -. La nostra vita prosegue, io sono dietro l’angolo”. In piazza c’erano tanti tifosi tra cui anche Genny De Tommaso, detto “a carogna”. Colui il quale e’ diventato famoso per aver secondo la giustizia gestito la Curva dei napoletani. “Finalmente vedo una Napoli unita. Ho dedicato tante parole a questo quartiere cosi’ bistrattato – ha detto il cantante Nino D’Angelo -. Una mia canzone parlava di ‘Brava gente’. Mamma Antonella con poche parole mi ha insegnato la vita”. Poi ha cantato la canzone “Quel ragazzo della curva B”, tra i cori e gli applausi. Al termine della cerimonia un lungo corteo si e’ diretto verso l’autolavaggio dove lavorava Ciro. Poi la salma e’ stata portata al cimitero di Secondigliano.
Fonte: Italpress
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