“Dobbiamo pensare positivo, nel momento in cui c’è stato il sorteggio saremmo stati contenti di essere in corsa per la qualificazione all’ultima partita”. Le parole in conferenza stampa di Cesare Prandelli alla vigili di Italia-Uruguay. “Noi non siamo capaci di scendere in campo per il pareggio – assicura il c.t. – Andiamo per la vittoria. Non vogliamo subire, se ci toccherà di farlo dovremo subito essere bravi nel ripartire”. Non c’è ancora l’ufficialità del 3-5-2 con Balotelli e Immobile davanti, il c.t. preferisce riservarsi la decisione fino all’ultimo: “Faccio così per non dare vantaggi agli avversari e perché voglio tenere tutti sulla corda. Non posso dare la formazione. Nessun paragone con altre vigilie, è la partita più importante della mia carriera. E non rilascio nemmeno dichiarazioni sul futuro, comunque vada noi dobbiamo pensare solo alla gara di domani. La tattica? Ultimamente parliamo molto di questo aspetto, ma non dimentichiamo tutti gli altri requisiti necessari. Dobbiamo essere determinati a correre e lottare come l’Uruguay. Non possiamo perdere contrasti perché non ci andiamo con convinzione. Gli uruguaiani hanno un senso patriottico che noi non abbiamo, come Nazione. Siamo qui a rappresentare l’Italia, non dovremo essere da meno dei nostri avversari”. I pericoli maggiori domani verranno dalla coppia Suarez-Cavani: “L’Uruguay ha una delle coppie d’attacco più forti del Mondiale, con due giocatori che hanno senso del gol e sono difficili da contenere quando vanno nella profondità. Il nostro recupero fisico, però, è stato molto buono. Basta vedere i dati Fifa sulla nostra corsa nella partita con la Costa Rica, abbiamo gli stessi livelli atletici dell’Uruguay. Niente alibi. Poi è ovvio che il numero sprint cambia a seconda della città e dell’orario. In questo Mondiale, molto equilibrato e aperto, i confronti diretti del passato non contano nulla. Dobbiamo essere propositivi, è un torneo che privilegia gli attacchi, nessuno o quasi ha incassato zero gol, anche se non ho ancora visto bene le statistiche”. In conclusione un accenno alla possibile convivenza tra Immobile e Balotelli: “Ciro sa attaccare la profondità, ha senso del gol e aiuta la squadra. E’ un interprete moderno del ruolo, in prospettiva ha le caratteristiche per essere un giocatore completo. Mai detto che non possa giocare con Mario, ma se manderò in campo due punte, dovremo modificare un po’ l’aspetto tattico. Comunque non è il numero di attaccanti che conta… contro la Costa Rica alla fine ne avevamo in campo quattro e non abbiamo fatto molto. Servono volontà e organizzazione di gioco“.