Accogliere le offerte di Sky e Fox, con l’eventualità che Mediaset faccia ricorso, o rifare l’asta rischiando di non superare di nuovo il miliardo di euro. Oscilla fra questi scenari la decisione dell’assemblea delle 20 società di serie A che sarà convocata probabilmente fra il 23 e il 26 giugno, termine ultimo per definire l’esito del bando per la vendita dei diritti tv del triennio 2015-2018. Non è escluso che la Lega usi tutto il tempo a disposizione per dipanare il caos in vista di una decisione delicata per club e broadcaster. Complessivamente, le offerte più alte presentate per 4 dei 5 pacchetti in vendita rappresentano un incasso potenziale oltre le attese per i club. Vari presidenti premono per definire la vendita, per utilizzare i contratti come garanzia con le banche in vista del mercato, ma è tutt’altro che semplice la situazione creata dalla guerra senza fronti fra le tv. Sky avrebbe superato la concorrenza con offerte più alte (355 e 420 milioni di euro per i pacchetti A e B) per trasmettere sul satellite, propria piattaforma tradizionale, e sul digitale terrestre le partite di 8 squadre fra cui Juventus, Milan, Inter e una fra Napoli e Juventus. I ‘cuginì di Fox hanno poi offerto 15 milioni di euro (sotto il prezzo minimo) per il pacchetto C (diritti accessori, ad esempio le immagini negli spogliatoi). «Una mossa aggressiva» l’ha definita Mediaset, che a sua volta avrebbe presentato la busta più ricca (306 milioni di euro) per l’esclusiva delle sfide fra 12 squadre (pacchetto D), ma in un’offerta che potrebbe essere scartata perchè vincolata all’esito di un altro pacchetto. La seconda offerta più alta (circa 200 milioni di euro) è di Fox, pronta a trasmettere su satellitare e digitale terrestre. Questo, secondo alcune analisi, eviterebbe la posizione dominante di 21st Century Fox, che controlla Sky Italia e Fox Sports. In questi giorni i legali della serie A si stanno confrontando con l’Antitrust. In ogni caso, poichè è andata deserta l’asta per uno dei 5 pacchetti, quello per i diritti sulla piattaforma internet, la Lega ha l’opzione di rifare l’asta. Fra i dirigenti c’è chi teme di non raggiungere più il miliardo di euro (a cui vanno aggiunti gli introiti per diritti esteri, radio e in chiaro). Ma è possibile che un eventuale nuovo bando sia pensato differenziando i pacchetti per satellitare e digitale terrestre, con prezzi minimi più alti.
Fonte: Ansa