GAZZETTA.IT Catania-Roma 4-1. Doppietta di Izco, gol di Totti, Bergessio e Barrientos. È scudetto Juve

Esultanza Catania
Esultanza Catania

(A. Pugliese) La differenza l’hanno fatta la voglia e le motivazioni. Massimali quelle del Catania, che con questa vittoria si rimette in corsa per la salvezza, complici anche le sconfitte di Chievo e Livorno. Flebili quelle della Roma, giunta in Sicilia con una difesa incerottata e una condizione mentale inadatta ad una sfida che i rossazzurri hanno giocato con il coltello tra i denti. Adesso l’addio allo scudetto per i giallorossi (che per la prima volta nella stagione subiscono 4 gol) è certificato anche dalla matematica, in Sicilia invece sognano una salvezza che avrebbe del clamoroso. A disegnare i sogni catanesi ci ha pensato Izco, autore del break iniziale, quello che ha cambiato volto alla partita.

FAME ROSSAZZURRA — Garcia in extremis recupera Castan ed opta per il 4-2-3-1, con De Rossi e Taddei in mediana e Florenzi tra i trequartisti per Gervinho, a garantire maggiore copertura difensiva. Nel Catania, invece, Castro balla spesso tra attacco e centrocampo, trasformando il 4-3-3 in 4-4-2 a seconda delle esigenze. E proprio il cambiar spesso pelle mette in apprensione la Roma nei primi 15′, con i padroni di casa più frizzanti nel fraseggio e più vogliosi dei giallorossi. Peruzzi spinge bene a destra, Leto prova a pungere, anche se l’occasione migliore capita a Florenzi al 18′ su assist di Pjanic, ma l’attaccante giallorosso calcia morbido tra le braccia di Frison. E’ una fiammata, perché al 26′ il Catania colpisce la Roma proprio con le sua arma migliore e cioè la ripartenza: Izco innesta Bergessio e Leto rifinisce un assist dolcissimo per lo stesso Izco, che a rimorchio trafigge De Sanctis. Le motivazioni e la fame del Catania sono un’altra cosa e così al 34′ i siciliani raddoppiano: discesa di Castro a sinistra, sponda di testa di Bergessio e altro inserimento vincente di Izco sul lato opposto. Ma l’euforia catanese viene subito raffreddata dal gol di Totti (assist di testa di Forenzi in fuorigioco), a cui fa seguito l’ingresso di Gervinho per Taddei. E proprio l’ivoriano al 44′ ha la palla buona per il pari su delizioso assist di Totti, ma il suo “scavetto” non beffa Frison.
VITTORIA IN CASSAFORTE — La Roma torna in campo cercando di cambiare impronta al match: Pjanic pennella un paio di palloni deliziosi, Totti prova a inventare. Ma a colpire è ancora il Catania, con Bergessio che al 10′ ribadisce in gol una parata di De Sanctis su girata da fuori di Leto. Allora Pellegrino si copre (Plasil per Leto), Bastos impegna Frison (con fatica) da fuori e Gyomber (27′) sfiora ancora il gol di testa, da dentro l’area piccola. Il problema della Roma, del resto, è che Dodò è in giornata negativissima e Maicon non riesce mai a spingere davvero. Mancando la forza propulsiva sulle fasce, la reazione è sterile e mai ordinata. Ne viene così fuori il 4-1 dei padroni di casa, con un esterno sinistro da 20 metri di Barrientos che non lascia scampo a De Sanctis e mette in cassaforte tre punti che sono dobloni per il forziere rossazzurro. La partita finisce qui, anche se prima del fischio finale c’è ancora tempo per due miracoli di De Sanctis su Bergessio. Il 5-1 sarebbe stata un’onta totale, anche se il coraggio del Catania si è meritato una giornata di gloria totale.
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