Parla dell’avvenuta consegna del progetto di fattibilità dello Stadio della Roma, l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Giovanni Caudo. Queste le sue parole
Inizia il percorso autentico del progetto.
“Confermo l’avvenuta consegna dello studio di fattibilità del nuovo stadio della Roma così come prevede la legislazione. Abbiamo 90 giorni per concludere l’iter di questa fase, poi si passerà alla regione con la conferenza dei servizi che avrà 120 giorni per poter concludere l’iter. Abbiamo iniziato la prima fase di un percorso che non è lunghissimo, ma neanche troppo breve. I tempi sono questi, c’è stato qualche ritardo nella consegna, che doveva avvenire ad aprile. Avevamo chiesto già a dicembre che il progetto fosse il più possibile complessivo di tutte le opere che non sono legate direttamente allo stadio. Il progetto consegnato comprende tutti questi aspetti, non solo sulla struttura dell’impianto”.
Questi termini sono di massima o c’è speranza di anticiparli?
“Noi cercheremo di fare tutto nei tempi più rapidi: abbiamo già nominato la commissione a livello comunale che si occuperà di fare tutta la procedura. I membri sono stati già nominati, ci sarà anche l’assessorato ai trasporti, allo sport, ai lavori pubblici. Abbiamo già fatto tutto nelle settimane scorse, siamo pronti a partire”.
Le riunioni della conferenza dei servizi saranno a porte chiuse?
“Le riunioni hanno una valenza tecnica e vengono fatte in via riservata. Ma metteremo a disposizione il più possibile il progetto per una condivisione aperta con la città. Riteniamo che ci sia bisogno di condivisione con la cittadinanza”.
E’ ottimista sullo Stadio?
“Ci poniamo come abbiamo detto durante la presentazione Ma la legge sugli stadi individua nell’interesse pubblico il fondamento dell’iniziativa: noi dobbiamo evidenziare l’interesse generale del progetto”.
Motivo dei ritardi nella consegna del progetto?
“Ritardi rispetto agli annunci. La Roma aveva inizialmente detto che sarebbe arrivato alla fine di aprile ma è un processo complesso e i leggeri slittamenti sono normali. Abbiamo avuto un’ottima interlocuzione con la Roma e con i tecnici. Abbiamo lavorato assieme, di concerto, soprattutto tra gennaio e marzo in cui abbiamo posto in evidenza alcune questioni legate al quadro delle infrastrutture e il tema legato all’accessibilità. Tutti possono comprendere questo aspetto perchè l’area dello stadio è particolare per via del Tevere. C’è bisogno di una serie di infrastrutture che colleghino l’area con l’altra sponda del Tevere e abbiamo sottoposto queste questioni. Ma il rapporto con le parti è stato molto proficuo”.
Perchè tutte le infrastrutture sono a carico della Roma?
“Sono normali opere che vengono caricate al privato quando si tratta di opere così rilevanti. Il carico urbanistico di Tor di Valle è di una certa misura. Questo determina una configurazione dell’area i cui interventi sono legati alla proposta del privato stesso. In quell’area servirà una variante al piano regolatore generale. Chi ha fatto la proposta lo sa e sapeva anche della consistenza dell’investimento economico richiesta”.
Fonte: teleradiostereo
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