Andrea Abodi, Presidente della Lega di Serie B, è intervenuto in diretta ai microfoni dell’emittente radiofonica, parlando di Serie B ma non solo. Il numero uno della serie cadetta, si sofferma sui giovani e dell’importanza di valorizzarli, ma anche su quanto fondamentale sia riformare il prima possibile i tornei del nostro campionato.
Queste le sue parole: “Il valore della Serie B è frutto del lavoro di gruppo, di chi in Lega collabora affinché trionfi il bene comune, che in Italia a parole è sempre l’obiettivo ma che difficilmente trova riscontro nei fatti. Su mandato delle società, la Lega ha dato grande importanza ai giovani, chiaramente in funzione della sostenibilità della gestione dei club, ma anche per il bene del movimento calcistico italiano. Ringrazio Prandelli perché due mesi fa ben nove calciatori provenienti dalla Serie B hanno fatto parte del suo stage a Coverciano. Tanti giovani che hanno recentemente militato in B, oggi trovano spazio in importanti campionati nazionali europei, dalla Bundesliga alla Premier League, dalla Ligue 1 alla Liga spagnola. Questo per noi è un vanto, ma soprattutto un punto di partenza. Questa settimana per le riforme dei campionati è importante ma ritengo, onestamente, che non sarà determinante. Bisogna fare presto, trovare il numero giusto delle squadre che partecipano alla Serie A e alla Serie B. Non ci ha convinto in pieno la proposta della Lega di Serie A legata a un meccanismo promozione/retrocessione su base di una sola promozione in A diretta, di una sola retrocessione in B, e dei play off per definire le due categorie. C’è la volontà comune di un confronto di idee per trovare la soluzione giusta, per il bene del calcio. Ma bisogna fare in fretta. Non mi sento un innovatore, siamo la Lega delle novità ma non delle innovazioni. Lavoriamo per infrastrutture, lavoriamo sui territori, sulle risorse umane. Questo è il nostro obiettivo, mantenendo quella componente di umanità che credo debba essere alla base per la crescita del calcio italiano, umanità che deve viaggiare di pari passo con il lavoro per gli stadi di proprietà, la cura dei bilanci e la crescita dei calciatori”.
Fonte: trs