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CAGLIARI Arrivata l’offerta americana. Dan Meis a lavoro per lo stadio

Dan Meis
(M. Monti) Il Cagliari conferma la trattativa con il fondo americano intenzionato all’acquisizione del club rossoblu. “Abbiamo ricevuto un’email da Luca Silvestrone con una lettera in allegato”, ha detto l’avvocato Giuseppe Accardi, legale della società. Un’accelerata importante, dunque, quella giunta dalla lettera del mediatore della cordata U. S. A.: nessuna indicazione, però, sulle cifre (si parla di circa 85 milioni). Indiscrezioni, invece, quelle sull’identikit della cordata statunitense protagonista della trattativa. Secondo fonti ben accreditate si tratterebbe della società di asset-management ‘Mariner Investment Group”. Novità, poi, quelle che arrivano sul fronte stadio: Dan Meis, l’architetto che, una volta accettata l’offerta da parte di Cellino, si occuperà della realizzazione del nuovo impianto nell’area del Sant’Elia (nonché architetto del nuovo stadio dell’As Roma), sta lavorando per consegnare a Cagliari e ai cagliaritani “un progetto nel pieno rispetto dell’identità sarda”, come rivelato dallo stesso Luca Silvestrone. Forma ellittica, 20-25.000 posti (sarà una struttura modulare), ristoranti con vista mare e negozi di sport all’interno della struttura. Tutte le premesse, quindi, per il nuovo Cagliari a stelle e strisce.

PROPOSTA DI ACQUISTO RECEPITA – E’ stata formalizzata ufficialmente in data odierna la proposta di acquisto del Cagliari Calcio da parte di Luca Silvestrone, mediatore della cordata americana che si cela dietro alla trattativa. L’offerta, che dovrebbe ruotare intorno agli 85 milioni, è comprensiva di tutti gli asset del club sardo: la squadra, la sede di Viale la Playa, il centro sportivo di Assemini e il terreno edificabile di Elmas, in zona Santa Caterina, dove l’attuale presidente Massimo Cellino voleva erigere lo stadio di proprietà, prima delle note vicende giudiziarie che portarono al suo arresto nel febbraio 2013. Lo stesso Cellino che ora, quindi, dovrà decidere se accettare o meno la proposta del gruppo statunitense intenzionato non solo a rilevare l’aera tecnica del club sardo ma a consegnare ai tifosi rossoblu quello stadio che manca loro, ormai, da troppo tempo. Secondo le ultime indiscrezioni si tratterebbe del fondo ‘Mariner Investment Group’ una società di asset management che ha di recente annunciato un’operazione con Unicredit, volta a mettere a disposizione 450 milioni di dollari per gli investimenti nei crediti alle infrastrutture. Una volta ricevuto l’ok dal presidente Cellino per l’avvio delle pratiche di cessione della proprietà, i tempi per la costruzione dell’impianto, presumibilmente, potrebbero consegnare al Cagliari uno stadio entro il 2017, con inizio lavori fissato al 2015.

DAN MEIS, LA GARANZIA AMERICANA – Garanzia e fulcro è Dan Meis, architetto americano impegnato, tra le altre cose, nella progettazione dello Stadio dell’As Roma. La stretta collaborazione con James Pallotta lo ha portato a rivestire un ruolo primario nel nuovo corso del club giallorosso che vedrà nell’edificazione dello stadio di proprietà, il primo passo per “rendere la Roma il miglior club al mondo”. L’esperienza maturata nella realizzazione di stadi come il “Los Angeles NFL Stadium” e lo “Sports City Stadium” in Qatar, hanno spinto Silvestrone e il gruppo da lui rappresentato, a consegnare a Dan Meis le responsabilità per la progettazione del nuovo stadio del Cagliari. Giunto in terra sarda due settimane fa in compagnia dello stesso Luca Silvestrone, l’architetto ha fatto visita all’area del Sant’Elia su cui sorgerà l’impianto: una valutazione diretta del territorio per capire come adattare al meglio il progetto alle esigenze della città, dei suoi abitanti e dei tifosi. Nell’incontro all’Hotel Raffael, successivo alla conferenza stampa tenuta da Silvestrone e Meis insieme al sindaco Zedda, si sono poi snocciolati i dettagli del progetto (ancora al vaglio di continui accorgimenti). Una struttura modulare ed espandibile da 20-25000 posti, parcheggi esterni (su cui andrà verificata la possibilità di effettuare scavi del sottosuolo che consentirebbero di avere a disposizione più di 10.000 posti auto), ristoranti con vista sul campo e sul mare e, infine, alcuni negozi di sport all’interno dell’impianto. Impossibile, invece, che, al pari dello stadio della Roma – con 245 negozi che verranno ospitati dall’impianto a Tor di Valle – la nuova casa del Cagliari possa diventare un polo commerciale: più verosimile la possibilità di ospitare in zone adiacenti allo stadio, alcuni store di noti marchi internazionali che potrebbero contribuire ad attrarre visitatori nell’area del Sant’Elia. Sono dunque attesi a breve i responsi da parte dell’attuale proprietà del club sardo: Luca Silvestrone, che farà ritorno in Sardegna nel fine settimana, aspetta solo di dare il via al nuovo Cagliari a stelle e strisce.

Fonte: repubblica.it

ivo mauro

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