E’ sempre il momento di allenare, talvolta anche quello di insegnare.Rudi Garcia incontra gli studenti dell’Università LUISS Guido Carli in occasione di un evento legato alla presentazione del suo libro “Tutte le strade portano a Roma”, e naturalmente non si risparmia nelle risposte sul bilancio della stagione e sulle prospettive per quella 2014-2015, la seconda di una avventura in giallorosso che considera “un treno giusto che passa una sola volta. Ho incontrato Sabatini a Milano, poi sono partito per conoscere Pallotta e poi sono tornato a Lille. Oggi tutto è internazionale, bisogna andare in Europa e bisogna essere preparati”.
Il ruolo del comunicatore “Mi sono sempre piaciute le parole, possono dire molto più di altri cose. Bisogna sempre essere attenti a quel che si dice, però. Oggi la comunicazione è molto importante, anche a Roma i media sono molto presenti. Oggi ognuno è responsabile della propria comunicazione con i social network, bisogna usarli con calma e intelligenza”.
Meritocrazia al potere “Ci sono tanti allenatori vincenti che sono usciti fuori ora in Francia. L’importante è credere in se stessi. Anche se la strada è in salita, può succedere di farcela. Io ho sempre avuto questo carattere: più una cosa è difficile, più sono un combattente. Credo che sia un po’ un mio difetto essere un eterno insoddisfatto. Ma la prossima stagione voglio fare meglio”.
Fattore psicologico “A un giocatore senza fiducia non puoi fare niente di meglio che dargli fiducia. Abbiamo fatto una scelta di talento ma con giocatori pronti a dare tutto per la maglia come Benatia Castan Totti Ljajic Gervinho…un giocatore che ha fiducia in se stesso fa vincere una squadra”.
La brutta partita di Catania e le motivazioni della Roma “Questa settimana la squadra ha scoperto un allenatore arrabbiato, e mi auguro che quello che si è visto a Catania non succeda più in futuro. Sono sicuro che già domenica vedremo in campo undici lupi. Quando sono arrivato qui avevo capito la delusione dei tifosi, soprattutto per l’ultima partita della scorsa stagione. Un giocatore che non ha fiducia non può dare il meglio di se stesso, mi interessa più l’uomo che il giocatore. Tutti quelli che abbiamo acquistato l’abbiamo fatti in quest’ottica: abbiamo scelto giocatori di talento ma pronti a dare tutto per la maglia. Abbiamo assistito a tanti segnali positivi: il gran gol di Pjanic nella seconda giornata, il gol di Federico Balzaretti”.
Cos’è la Roma? “La Roma è unica, diventerà uno dei piu grandi club europei, è conosciuta in tutto il mondo, è una cosa importante e che portiamo avanti tutti quanti dal presidente all’ultimo magazziniere. A Roma viene tutto di pancia, non ci sono parole per descrivere quello che si prova ascoltando l’inno”.
Prandelli su Destro? “Destro è un talento immenso: è un calciatore da gol e lui ce l’ha, possiamo lavorare sulla cattiveria e sulla continuità, mi auguro di vederlo ai Mondiali”.
Presente e futuro “Sì, il nostro percorso è straordinario, non cambio niente, il mio mestiere è vivere delle emozioni collettive, belle e forti e non accadono molte volte: quest’anno è stato un piacere immenso, mi dispiace essere alla penultima giornata. Sono arrabbiato dopo Catania perchè dobbiamo finire la stagione nel migliore dei modi per iniziare la prossima già pronti, anche perchè dopo il mondiale ci saranno tanti giocatori che faranno in ritardo la preparazione. Io quest’anno ho preso l’esempio del Benfica”.
I valori del calcio “Succedono delle cose brutte come quelle prima della finale di Coppa Italia. Sono lo specchio della società ma attenzione a non generalizzare. Un romanista che litiga con un napoletano? No, è uno stupido, così come succede nella vita di tutti i giorni. Un genitore non deve pensare se portare o meno i figli allo stadio, deve essere una cosa naturale portare la famiglia a vedere una partita. Lo sport è la più bella metafora della vita. Ci sono paesi che sono riusciti a fare qualcosa per il calcio: credo ci sia una strada da seguire e tutti dobbiamo spingere in questa direzione. Si deve buttare fuori chi fa del male al calcio”.
Fonte: IlMessaggero.it
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