(E.Menghi) – Furbo o confuso, lo dirà il tempo. E non ce n’è tantissimo per firmare il rinnovo. Pjanic è felice alla Roma, ma vede nel Psg un grande potenziale che potrebbe portalo a vincere presto e allo stesso tempo strizza l’occhio al Barcellona: «Non sarebbe una brutta destinazione, con il clima, la vita e tutto il resto. Ci sono ottimi giocatori ed è facile intendersi sul campo». Ma con Garcia il feeling c’è già e allora il grosso del lavoro è stato fatto: «Con il tempo ho capito che davvero un allenatore è molto importante in una squadra. Alcuni tecnici hanno caratteristiche che non mi si addicono, quindi, al giorno d’oggi, ho la fortuna di avere un allenatore che mi dà molta fiducia e importanza nella squadra». Non sempre, però, gli è bastata la fiducia per continuare a credere in un progetto: «Quando sono venuto a Roma – ricorda Miralem a La Mi-Temps de Sidney –, arrivavo da un periodo in cui stavo benissimo a Lione, anche con l’allenatore. Sentivo la fiducia e tutto andava per il meglio. Non mi aspettavo proprio il trasferimento: dopo l’ultima partita con il Montpellier sono partito con la Bosnia, mi hanno telefonato per dirmi che stavano negoziando con la Roma. Le cose si sono fatte senza che io sapessi troppo. Oggi non ho rimpianti, sto molto bene qui, mi ha fatto bene venire in Italia, è una cosa che avverto anche nella mia professionalità. La città e il club mi piacciono molto e quindi sono felice alla Roma».
Tra una decina di giorni Pjanic partirà per la Bosnia, dove farà il ritiro pre-Mondiale, e poi volerà in Brasile. Ecco perché urge la firma sul contratto, «altrimenti sarebbe un problema», come sottolineato dal sincero Sabatini. Miralem prova ad aggiustare il tiro di fronte all’amico ed ex compagno di squadra Govou che lo ha intervistato: «Sono molto legato a questa città, i tifosi qui non hanno nulla a che vedere con la Francia, è un mondo a parte. Sono persone che vivono per il loro club, tutti i giorni parlano della loro squadra, c’è davvero il sapore del calcio. Ѐ straordinario. Io sento questo, amo questo. Vincere qualcosa qui, come dicono De Rossi e Totti, è come vincere 10 titoli al Milan o alla Juventus. Qui con un titolo sei Dio». E lui vuole esserlo: «Ho davvero voglia di vincere qui». Dal giuramento d’amore alla tentazione parigina, il salto è però molto breve: «Il Psg è stato il primo club contro il quale ho giocato col Metz, era il mio esordio da professionista. Non so cosa succederà in futuro. Il Psg è un club che si appresta a vincere la Champions League, quindi è il club che nei prossimi anni sarà tra i migliori in Europa. Hanno grandi ambizioni. Per un calciatore è qualcosa di importante vincere titoli e soprattutto la Champions».
Con la Roma è più difficile farlo, ora. E i 4.5 milioni a salire offerti dalla squadra allenata da Blanc fanno gola. Pjanic dice di non badare molto ai soldi, ma il rinnovo tarda ad arrivare per 500 mila euro in meno rispetto alle richieste dell’entourage del bosniaco: «Non sempre ho scelto i posti dove avrei guadagnato di più. Andavo dove pensavo di poter progredire il più rapidamente e dove potevo davvero dimostrare le mie qualità. Le mie scelte le ho fatte sempre con la logica. E col cuore». Qui l’amore non gli manca e potrebbe ricambiarlo.
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