Queste le parole di Mario Stagliano, ex vice capo dell‘Ufficio Indagini della Figc ed esperto di diritto sportivo, intervenuto per commentare la squalifica di due giornate inferta a Rudi Garcia dal Giudice Sportivo Tosel. Queste le sue parole:
“Se si potesse avere un briciolo di fiducia nella giustizia sportiva, io non avrei dubbi: il ricorso sarebbe già accolto. Perché quello che ha sanzionato il Giudice è in palese violazione dell’articolo 35.1 num. 1 del CGS. Non si può definire come un atto d’indagine l’aver raccolto la testimonianza di un non tesserato, alle dipendenze della società ospitante. L’indagine è un’altra cosa e c’è un iter diverso per le sanzioni. La sola prova che può essere valutata dal Giudice Sportivo sono i referti arbitrali e i rapporti degli ispettori della Procura Federale. E la dichiarazione deve essere di testimonianza oculare, il rappresentante della Procura deve aver visto i fatti di persona. Diventa fonte privilegiata il responsabile degli steward per arrivare a sanzionare un tesserato. Se passa questo principio, c’è da ridere”.
“Può succedere che nel corso delle indagini arrivano segnalazioni anche da estranei alla federazione. In questo caso si fa un’istruttoria e si ascolta anche il tesserato, poi si deciderà se archiviare il caso o rinviarlo a giudizio al Tribunale Nazionale Federale. Il Giudice Sportivo invece agisce inaudita altera parte, senza contraddittorio e sulla base dei rapporti e delle fonti privilegiate. E ha il divieto di ascoltare il tesserato. Con il Giudice Sportivo una squalifica sulla base di rapporti diversi dalle fonti privilegiate non è avvenuta mai. Mi auguro che venga sbugiardato, perché leggere sui giornali di stamane e poi sui siti quello che è stato pubblicato solo alle 15 mi fa pensare che qualcuno sia venuto meno ai suoi obblighi di segretezza. Prima delle 15 tutti sapevano cosa sarebbe successo e questa cosa non va bene. Con una procedura d’urgenza il ricorso potrebbe essere discusso prima di venerdì”.
Fonte: Trs