“Una eventuale diminuzione da 20 a 18 squadre della Serie A non sarebbe la panacea di tutti i mali ma determinerebbe una scelta politica di fondo che darebbe la possibilità di avere campionati più equilibrati e di appeal con più spazio per dedicarsi alle competizioni internazionali”. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, commenta così l’argomento al centro del dibattito del Consiglio federale che si è tenuto oggi presso la sede della Federcalcio a via Allegri a Roma. “È un errore ipotizzare che la diminuzione di per sè determini competitività, non è automaticamente vero. Poi la chiave resta quella sul meccanismo delle retrocessioni e delle promozioni, è lì che si gioca la partita. È importante che ci sia una concentrazione dei nostri club sulla realtà internazionale”, aggiunge, “Nei prossimi giorni, entro maggio, convocherò un incontro per riflettere sulla riforma dei campionati perchè ci sono state attenzioni e sensibilità importanti che si sono espresse: le dichiarazioni di Damiano Tommasi, il dibattito in Lega, l’accordo tra Lega B e Lega Pro”, spiega il numero uno della Federcalcio. “Prima che si passi dal format da 132 a 102 squadre professionistiche cercherò di insistere sull’argomento e inviterò ad effettuare delle riflessioni sulla prospettiva di un sistema professionistico che si deve comunque asciugare ulteriormente”, afferma.
Fonte: Adnkronos
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