Se dopo un mese di silenzio si sia riattivata o meno nei giorni scorsi la linea diretta con il presidente Silvio Berlusconi, Clarence Seedorf ha preferito non rivelarlo. «Sinceramente voglio parlare d’altro», ha tagliato corto l’olandese che ancora una volta in conferenza stampa ha provato a spostare «il focus» dalla sua situazione personale alla corsa del suo Milan verso l’Europa League, che domani fa tappa all’Olimpico nell’anticipo contro una Roma già sicura del pass per la prossima Champions League.
«La squadra ha trovato la sua identità. Il lavoro che svolgiamo è di gruppo – ha sottolineato Seedorf -: dai giocatori ai tecnici, dai medici ai cuochi, tutti a Milanello hanno dato qualcosa che ha portato a vivere questo momento con serenità, raccogliendo risultati positivi. E ora contro una grandissima squadra come la Roma abbiamo una preziosa opportunità di dimostrare ancora qualcosa di importante». E dopo aver goduto da spettatore allo spettacolo offerto da Atletico Madrid, Chelsea, Real Madrid e Bayern Monaco, Seedorf si aspetta «una grande serata di calcio. La ricetta delle big d’Europa funziona, ma funziona anche quella della Roma, con un calcio propositivo, e devo fare i complimenti a Garcia. Nel futuro – si è augurato l’olandese – speriamo di tornare propositivi anche noi, e soprattutto competitivi».
Resta da vedere se a guidare il Milan del futuro sarà ancora Seedorf, che in pochi mesi ha sperimentato tutte le incertezze, gli alti e bassi della vita da allenatore ma assicura di aver mantenuto lo stesso spirito di quando giocava. «Io sono un uomo di calcio, ho vissuto 22 anni da calciatore e probabilmente potevo giocarne altri 5 con lo stesso entusiasmo ma – ha spiegato – ho trovato una sfida che mi ha stuzzicato molto e vivo con stesso entusiasmo tutti i giorni. Solo che da un’altra sedia». Tutt’altro che entusiasta era ieri sera Balotelli quando, passata la mezzanotte, sceso dalla Ferrari davanti casa sua a Brescia è stato fermato da due poliziotti che gli hanno chiesto di fornire le generalità. Solo in un secondo momento l’attaccante avrebbe consegnato i documenti, dopo aver sbottato con un poco diplomatico: «Ma non avete meglio da fare che venire a identificare me?».
Dal canto suo, Balotelli all’Olimpico dovrà occuparsi di continuare a segnare, davanti a un pubblico che non lo ha mai adorato. Questa volta, però, ululati, cori e fischi potrebbero essergli risparmiati dai tifosi giallorossi, che sembrano decisi a evitare la chiusura di settori dello stadio in vista della grande sfida con la Juventus.
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