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ROMA CHANNEL Dodò: “Ho mostrato solo il 60% del mio potenziale, ho imparato molto tatticamente in Italia, adesso mi manca il gol”

Dodò in campo al Massimino

Il giovane terzino brasiliano Dodò, tra i migliori in campo nella sfida contro l’Atalanta, ha parlato della sua stagione e del momento della squadra. Ecco di seguito le sue parole:

“Ho scelto la Roma desiderando di restare più dei 5 anni di contratto, sto benissimo qui. Credo di aver fatto vedere finora solo il 60%, ma sto iniziando a sbloccarmi mentalmente, posso dare molto di più in campo. È una annata fantastica, ora puntiamo al record di punti e poi vediamo cosa fa la Juventus”.

Come stai?

“Sto bene, sono contento dopo questa partita che abbiamo vinto. Erano tre punti importantissimi”.

Fisicamente come stai?

“Ho avuto 3-4 settimane per prepararmi. Prima della gara dell’Udinese ho avuto solo una settimana dopo l’infortunio, quindi sicuramente contro l’Atalanta avevo più energie”.

Come hai vissuto l’infortunio nel momento in cui stavi esplodendo?

“Ero dispiaciuto perché stavo andando bene e giocando con continuità. Queste lesioni di solito vengono quando giochi parecchio. Ero stato l’unico giocatore ad aver giocato tre gare in quella settimana e magari a causa del campo più pesante per la pioggia mi sono fatto male. Ma può accadere”.

Questo è il secondo anno in Italia. Ti senti di aver sbagliato qualcosa e di essere poi maturato?

“Sono arrivato in una situazione particolare: cambiare Paese così giovane, rientrare a giocare dopo così tanto tempo fermo. Forse ho sbagliato qualcosa anche io, magari nell’atteggiamento e nel modo di pensare. Avevo la testa un po’ troppo chiusa e non ho voluto cambiare il modo di pensare. Ha fatto male a me”.

Nell’ultima gara ti sei scrollato di dosso la paura della fase difensiva?

“Nei primi mesi qui non ho imparato molto, non capivo bene l’allenatore e mi allenavo anche poco. Già con Andreazzoli ho poi capito tante cose e quest’anno con il mister, facendo anche la preparazione, ho imparato di più. Primo avevo in mente molto l’aspetto tattico e non andavo molto avanti ma questa partita volevo divertirmi di più e andare più avanti. Fare in modo che non dovessi essere io a marcare l’avversario ma viceversa”.

Cosa ti ha detto Garcia quando eri infortunato?

“Volevo capire come stessi ma lui ci lascia molto tranquilli”.

Tu e Romagnoli siete molto diversi. Dipende dalla partita chi debba giocare?

“Il mister prima ha fatto scelte più difensive mentre nell’ultima ho giocato io. Vediamo la prossima cosa farà”.

Il tuo agente ha detto che di Dodò abbiamo visto il 60%, sei d’accordo? 

“Sì, sto iniziando a sbloccarmi mentalmente. Con più fiducia e con la mente più tranquilla posso fare di più”.

Cosa non abbiamo ancora visto?

“A livello offensivo devo far vedere ancora tante cose”.

Ti manca il gol o una gran giocata?

“Sì, ho avuto anche un pochino sfiga perché le occasioni che creo poi non si tramutano in gol. Mi manca certamente il gol anche se non ne faccio tanti di solito. Certamente, in Italia c’è molto meno spazio rispetto al Brasile”.

Nell’ultima gara linea a quattro tutta brasiliana. Avete comunicato in brasiliano, De Sanctis ha capito qualcosa?

“Morgan è esperto. Qualcosa capisce, scherzavamo pure ma con lui ci intendiamo con gli occhi”.

Quanto ti senti coinvolto nel progetto Roma? Senti l’affetto della gente?

“Mi sento bene qui. A Trigoria pure molto bene, sono contento e non ho mai trovato difficoltà nemmeno fuori dal campo. Avevo un po’ di paura di andare all’estero ma la gente a Roma, pur non avendo il carattere brasiliano, è molto simpatica”.

Le difficoltà quindi sono state soprattutto tattiche?

“All’inizio nemmeno potevo giocare per via dell’infortunio. Poi la stagione non andava bene e magari non eravamo tranquilli nemmeno noi”.

Ti piacerebbe diventare un’icona qui a Roma?

“Sapevo che avrei giocato in una squadra famosa e seguita molto in Brasile e quando sono venuto qui la mia idea era quella di rimanere anche oltre i 5 anni di contratto e sto facendo di tutto”.

Leggi le pagelle, i giornali?

“Molto poco, più quello che mi mandano su Twitter”.

 La sensazione è che i giudizi su di te siano negativi. Ora si inizia a parlare in una certa maniera. hai avuto anche tu questa sensazione?

“Un po’ sì, ma non conosco nessuno, né chi parla male né bene. Magari se uno conosce una persona è più difficile parlarne male”.

Qualche tifoso ci ha detto di aver visto un Dodò un po’ più cattivo nell’ultima gara, è vero?

“Forse sì”.

Cosa vi siete detti dopo la gara della Juve contro l’Udinese?

“Ci tocca fare la storia. Battere il record di vittorie, di punti e aspettare la Juve. Dobbiamo ancora giocare contro di loro”.

La Fiorentina?

“Assieme alla Roma gioca il più bel calcio in Italia. Ha giocatori con una tecnica incredibile, mi aspetto una bella partita come nel girone di andata”.

Partita con tanti gol?

“Speriamo siano nostri, anche perché difficilmente prendiamo tanti gol”.

Maicon, Dani Alves, Marcelo, a chi assomigli di più?

“Sono diverso da loro, mi piace più come gioca Maicon. Lo vedo più da terzino, magari perché gioca da tanto in Italia. Fa tutta la fascia avanti e indietro, è bravo a difendere anche sulle palle alte. Palla al piede, fa più metri, mi piace di più”.

La Roma del futuro?

“Ci aspettiamo un buon anno prossimo anche se dobbiamo ancora chiudere questo. Per il prossimo speriamo di vivere una bella stagione. Non ho mai giocato la Champions, so che è difficile ma vogliamo fare bene”.

Fonte: Roma Channel

Angelo Papi

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Angelo Papi

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