Affamato di successi, non avido di denaro. Per Rudi Garcia un progetto vincente viene prima di un contratto pieno di zeri. Ecco perchè, quando a fine stagione farà il punto della situazione col presidente Pallotta e il ds Sabatini, chiederà quale strada ha intenzione di imboccare la Roma. Se il percorso tracciato dalla proprietà coinciderà col suo, la firma sul rinnovo (biennale) arriverà automatica. In caso contrario, sul futuro del tecnico potrebbe anche spuntare un punto interrogativo. «Quando lavoro in un club lo faccio come fosse l’ultimo. Ma non dipende solo dall’allenatore, c’è un presidente e ci sono i risultati – sottolinea in un’intervista all’Huffington Post – Non sono caduto con l’ultima pioggia, come si dice in Francia. E verrà forse un giorno in cui, non per mia decisione, dovrò andarmene. Infatti, all’ingresso di casa tengo la valigia pronta». Valigia che Garcia vorrebbe usare però dopo averla riempita di trofei. «Sto benissimo qui e spero di vincere dei titoli. Cercheremo di costruire una Roma ogni giorno più forte, sogniamo in grande e va bene così» ammette, prima di confessare di non aver «mai fatto una scelta per denaro. Io scelgo un progetto, per questo sono alla Roma. I proprietari americani ne vogliono fare uno dei più grandi club europei e hanno ragione». Insomma, il conto in banca sembra essere l’ultimo dei pensieri per un uomo che considera il calcio «una passione» più che un lavoro. «È già un privilegio poter vivere di questo. Poi nella mia lista delle priorità viene la voglia di vincere titoli – ribadisce Garcia – Per questo che faccio l’allenatore. Per vivere emozioni forti insieme agli altri. Non capita spesso, ma quando succede…». Purtroppo per la Roma, però, l’appuntamento con lo scudetto sembra rimandato ancora una volta per colpa di una super Juventus. «Ma finchè c’è vita c’è speranza no? – ricorda a Sky Tg24 – Forse le cose arrivano quando meno te le aspetti. Noi non dobbiamo mollare, rimangono ancora 15 punti, faremo i conti alla fine. La città si deve godere il momento felice. Senza complessi di inferiorità nei confronti del Nord. Noi siamo la Capitale, siamo forti, abbiamo tante belle cose da vivere insieme». E il pensiero vola già alla prossima stagione. «Dobbiamo terminare questo campionato eccezionale al posto più alto – aggiunge Garcia – e l’anno prossimo voglio lottare per lo scudetto e passare almeno il girone di Champions League. Io sono ambizioso e a volte poco paziente, ma so anche che Roma non è stata fatta in un giorno. Per il momento non è possibile lottare con le grandi squadre europee, ma è il nostro obiettivo in futuro». Ben sapendo che ripetersi sarà impresa ardua: «Non sono un ingenuo. Ora che va tutto bene sembra una passeggiata. Non sarà sempre così. Lo so che ci sono grandi aspettative. È già capitato al Lille. Dopo che hai vinto il titolo, la gente si aspetta molto. Soprattutto quando giochi un bel calcio. Ma è così anche nella vita. Se ti abitui a mangiare sempre in un ristorante con le stelle, quando torni alla cantina è dura». Ecco perchè, in campo come in cucina, per non fallire Garcia vuole una squadra all’altezza della sua voglia di vincere.
Fonte: Ansa
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