(T.Ormezzano) – La Juve sperimenta un’altra giornata ad alta pressione, con la Roma provvisoriamente a -5. Non ancora una distanza da fiato sul collo, però… Non è il primo lunedì di affanni, ma potrebbe essere l’ultimo, visto che dopo il posticipo di questa sera (ore 20.45) in casa dell’Udinese, la partita più complicata (esclusa Roma-Juve) da qui alla fine, sabato la Signora giocherà prima (ore 18.30, allo Stadium contro il Bologna) dei giallorossi, attesi alle 21 in casa della Fiorentina. Se la banda di Conte uscirà dal Friuli con il bottino pieno, le basteranno 7 punti contro le non irresistibili Bologna, Sassuolo e Atalanta per presentarsi all’Olimpico giallorosso, penultima giornata, con lo scudetto ri-ricucito sul petto. Ma non sarà facile perché l’Udinese, pur non avendo più molto da chiedere al campionato, probabilmente se la giocherà a viso aperto come all’andata – l’unico modo per avere qualche speranza di non uscire con le ossa rotte dal frontale con i bianconeri -, quando capitolò soltanto nei minuti di recupero.
Alla pressione si aggiunge l’apprensione per quello che Conte, caricato a pallettoni dal rumore dei nemici, ha ammesso essere “un momento sicuramente stressante a livello psicofisico”. Quella bianconera è la squadra che ha affrontato più partite stagionali (già 47, 5 in più dell’Udinese) impiegando il minor numero di giocatori in campionato (24, 2 in meno dei friulani). Oggi la Juve non potrà di nuovo contare sul suo difensore più affidabile (il rientro di Barzagli è slittato di una settimana) e terrà in panchina uno dei suoi migliori centrocampisti (Vidal) e il suo miglior attaccante (Tevez), 37 gol stagionali in due. Nonostante la settimana sia sgombra da impegni di coppa, Conte farà un po’ di turnover: Ogbonna rileverà Bonucci al centro della difesa, Marchisio giocherà la sua quarta partita consecutiva da titolare tra campionato e coppa, una sequenza verificatasi una sola volta quest’anno, mentre al fianco di Llorente ci sarà Giovinco e non l’Apache, che dovrà probabilmente accontentarsi di uno spezzone per tentare di raggiungere Immobile (19 reti) sul trono dei bomber. Sempre che Scuffet non faccia troppo il Buffon. E non traduca in una grande performance la sua giovanile simpatia per i giallorossi.
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