“Siamo critici rispetto alla scelta di Tor di Valle come area in cui costruire il nuovo stadio dell’AS Roma. La nuova legge sugli stadi prevede lo snellimento dei passaggi burocratici, ma il superamento dei vincoli idrogeologici presenti in quella zona è una questione ben diversa rispetto allo snellimento burocratico”. A dichiararlo è Vanna Mannucci, vice-Presidente della sezione Roma di Italia Nostra, intervenuta stamattina ai microfoni della trasmissione condotta da Paolo Cento.
“I vincoli idrogeologici in quell’area fanno capo all’Autorità di Bacino del Tevere e all’ARDIS, e sono dello stesso tipo di quelli che purtroppo saltano fuori ogni volta che ci sono esondazioni e altre situazioni drammatiche a Roma. Chiediamo: chi si prende la responsabilità di superare questi vincoli, solo perché fa comodo piazzare lì lo stadio della Roma?”. Prosegue Mannucci: “Ci sono anche altre problematiche nell’area: si parla di vincoli di inedificabilità; inoltre nella zona c’è il depuratore, che impone una fascia di rispetto di 11 ettari. Infine, se parliamo di infrastrutture, attualmente c’è solo la Via del Mare, quindi sarebbero necessarie nuove arterie di collegamento. Ci sembra strano che in tutta Roma non si sia riusciti a individuare un’area che abbia caratteristiche diverse, e che soprattutto sia senza vincoli. Un esempio? La Città dello Sport, già costruita, con infrastrutture pronte, ma attualmente abbandonata”.
“Come Italia Nostra, fummo i primi a parlare di necessità della costruzione di nuovi stadi per Roma e Lazio. L’Olimpico è vecchio e inadeguato, è inserito in una zona che oggi è centrale, non più periferica come negli anni ’50. Quindi non siamo contrari all’edificazione di nuovi stadi, ma chiediamo che tutto avvenga seguendo la strada della legalità e della correttezza, non quella del superamento dei vincoli, che servono a tutelare i cittadini”.
Fonte: Radio Roma Capitale