(M. MONTI) – Radja Nainggolan suona la carica. Nonostante la Roma stia vivendo un momento difficile a causa dei tanti infortuni, i dubbi di formazione del tecnico e il pressing in classifica del Napoli, il belga guarda con fiducia allo sprint finale di campionato: “Meritiamo il secondo posto. Qui nei momenti difficili ci aiutiamo a vicenda, perché siamo un gruppo”.
PRESSIONE DA CLASSIFICA –Al fischio d’inizio del Signor Tagliavento, i giallorossi rischiano di dover fare i conti con l’ennesimo paradosso della stagione: dopo aver raccolto pochi frutti dalla striscia di 10 vittorie nelle prime 10 apparizioni del campionato (14 punti, l’attuale distacco dalla Juventus), potrebbero non bastare le 17 vittorie, i 7 pareggi e le sole 2 sconfitte (con una gara da recuperare) a tenere a debita distanza il Napoli. Se i partenopei dovessero conquistare i 3 punti all’Olimpico di Torino, infatti, sui giallorossi ricadrebbe l’inevitabile peso di dover vincere, a tutti i costi. La sconfitta del San Paolo, dunque, ha aumentato le pressioni intorno ad un gruppo già colpito duramente dall’infortunio di Kevin Strootman.
Se questo non bastasse, Rudi Garcia deve trovare la giusta chiave tattica senza poter contare su Daniele De Rossi e Maicon, entrambi squalificati. E senza Balzaretti, che domani tornerà a Boston per verificare i progressi dopo l’intervento chirurgico all’ernia da sport: il terzino, operato a fine gennaio, ha accusato nuovi dolori proprio quando era in aria di ritorno in gruppo. Dolori che, invece, sembra non accusare più Francesco Totti: il capitano giallorosso ha ormai recuperato dall’infortunio al gluteo, ed è totalmente a disposizione per la gara contro i bianconeri. Si va, quindi, verso un chiaro dilemma, quello relativo al modulo.
DUBBI DI MODULO – 4-3-3 o 4-2-3-1? Non solo numeri, ma sostanziali decisioni che potrebbero minare gli equilibri consolidati nelle prime 26 gare di campionato. La concomitante assenza di 2/3 del centrocampo titolare sta portando l’allenatore francese a meditare su un cambio di assetto tattico. Oggi a Trigoria ha provato entrambe le varianti: nel 4-3-3 Pjanic, Nainggolan e Taddei ad agire in mediana, con Totti affiancato da Florenzi e Gervinho. Il tridente, per capirci, che aveva fruttato 8 vittorie dall’inizio della stagione (22 gol fatti, 1 solo subito), fino a Roma-Napoli d’andata, quando si fermarono contemporaneamente sia Totti che Gervinho.
Nel 4-2-3-1 intravisto al Fulvio Bernardini, invece, era Destro ad agire come riferimento offensivo avanzato, con la coppia Pjanic-Nainggolan a schermo della difesa. Un’ipotesi questa, che ha un precedente: Roma-Catania del 22 dicembre scorso. Mancavano, anche in quel caso, De Rossi e Strootman: Garcia optò per un centrocampo a due con Bradley al fianco del bosniaco, ed un attacco con Ljajic, Totti e Gervinho dietro, appunto, Mattia Destro. Trazione offensiva, vero, ma figlia dell’emergenza e del fatto che l’avversario consentiva la sperimentazione: le sperimentazioni contro l’Udinese potrebbero riguardare l’inserimento di Ljajic e Destro al fine di valutarne la futuribilità all’interno del progetto europeo della squadra.
FIDUCIOSO NAINGGOLAN – Nessun dubbio, invece, che le chiavi del centrocampo verranno affidate a Radja Nainggolan: “Possiamo qualificarci direttamente per la Champions. Per me è importante dare tutto per la squadra – ha aggiunto l’ex Cagliari – la Roma ha gradi prospettive”. Chisura con un invito ai tifosi, che torneranno all’Olimpico dopo le squalifiche per le note sanzioni legate alla discriminazione territoriale: “Stateci vicini e continuate a spingere forte come noi”.
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