Walter Sabatini sceglie l’antivigilia «della gara più importante della stagione» per difendere la sua Roma. A 48 ore dalla trasferta del San Paolo il direttore sportivo, dopo aver rinsaldato il legame coi colori giallorossi firmando il rinnovo di contratto triennale, si schiera a spada tratta al fianco di società e squadra. «Non penso mai ai complotti, sono per un calcio sano, libero nei pensieri – spiega a Roma Channel – però quando c’è la Roma di mezzo, ci sono i paradossi. Vedo che la Roma è diventata quasi il soggetto a cui si applicano pene e condanne esemplari. È una situazione sinistra, si educa il calcio attraverso la Roma che svuota gli stadi, perde i giocatori… Non penso che questo club e questa città meritino questo trattamento». La chiusura dei settori dell‘Olimpico per discriminazione territoriale e la conferma dei tre turni di squalifica a De Rossi per il pugno inferto a Icardi (respinto il ricorso dalla Corte di giustizia federale) sembrano aver lasciato il segno tra le mura di Trigoria. Così come non è passato inosservato l’operato degli arbitri. «La domenica sera, guardando quello che succede alle altre squadre, qualche rammarico si materializza – ammette Sabatini – Se trovo giusto il distacco dalla Juventus? Sono stati un pochino più fortunati di noi, anche in certe decisioni che sono state assunte, ma dobbiamo riconoscergli dei grandi meriti. Il campionato però è ancora in corso e noi vogliamo difendere la seconda posizione attaccando la prima. Siamo sicuri che non sia finita. Noi dobbiamo vincere le partite con le nostre risorse e sperare che le altre rallentino un pò». Le parole di Sabatini non risparmiano nessuno, nemmeno le tv e il ct Prandelli, tirati in ballo nelle difesa di De Rossi. «Non c’era nessuna cattiveria o violenza in quello che ha fatto a Icardi – sottolinea – So che le televisioni pagano e che noi siamo al loro servizio, ma lì c’è stata la prima condanna del giocatore perchè le tv hanno rilevato il fatto invocando la prova tv. Subito dopo è stato sanzionato dal ct, e poi il terzo grado di giudizio è stato quello del giudice sportivo, quando tutto era già stato tutto determinato». Ancora da scrivere è invece il futuro della Roma, che vedrà Sabatini protagonista almeno fino al 2017. «Ho firmato perchè farei fatica a pensarmi altrove, penso che la Roma sia la mia tappa finale – confessa il ds – Qui c’è un progetto fatto di lavoro e idee per portare la squadra a livelli molto alti. Oggi vedo buoni risultati, migliorabili». Grazie ad alcuni innesti nella formazione allenata da Rudi Garcia: «Lui gioca un calcio serio ma leggero, i calciatori sono a proprio agio, infonde tranquillità, coesione e forza. Ha qualità straordinarie e siamo contenti di averlo portato a Roma – ammette – Il mercato? La rosa non cambierà molto. Ci saranno delle integrazioni, sperando che il nostro margine di errore sia molto basso. La situazione di Pjanic? Stiamo discutendo il rinnovo, è una situazione abbastanza difficile, ma ritengo che rimarrà un nostro giocatore. Lo scambio con Pastore è solo un’ipotesi giornalistica. Miralem dovrà rimanere un nostro giocatore, qualora non ci fosse questa opportunità sarà messo sul mercato in maniera diversa, non certo come merce di scambio».
Fonte: Ansa
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