In casa Roma bisogna registrare una lunga intervista del direttore sportivo giallorosso, ovvero Florent Ghisolfi.
Dopo aver perso contro il Napoli al Maradona una settimana, la Roma di Claudio Ranieri ha dato un segnale importante. Giovedì scorso, di fatto, i giallorossi hanno pareggiato per 2-2 in trasferta nel match di Europa League contro il Tottenham.
Anzi, la Roma non avrebbe ruballo se avesse ottenuto il bottini pieno nella partita giocata a Londra. Archiviato il match di Europa League, la squadra di Claudio Ranieri è attesa da un’altra partita molto difficile.
Domani sera, infatti, allo Stadio Olimpico ci sarà l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Tuttavia, la mattinata di è oggi in casa giallorossa è stata contraddistinta da una lunga intervista di Florent Ghisolfi.
Roma, Ghisolfi: “Abbiamo subito sette errori arbitrali certi: non accettiamo più questi generi di errori”
Il direttore sportivo della Roma, infatti, ha parlato così ai microfoni ufficiali del ‘Corriere dello Sport’: “Italiano? Lo sto studiando, in alcuni momenti è fondamentale essere chiari e non interpretabili. Anzi, mi scuso per il ritardo. Torti arbitrali? In questa stagione, la Roma ne ha subiti sette certi. Sono stati certificati sia dalle principali testate nazionali che dalle moviole televisive. Nonostante questo, il club ha evitato di esasperare i toni della polemica, anche per evitare di concedere alibi alla squadra in un momento tecnico davvero particolare”.
L’intervento di Florent Ghisolfi poi continua: “Sette in tredici turni vuol dire tanti punti persi. Anche se il vero problema è un altro, ovvero che in nessuna delle sette volte gli arbitri non si sono mai recati al VAR. Se fossero andati al video, quasi sicuramente, i risultati finali sarebbero stati altri. La Roma ha manifestato il proprio disappunto solo contro il Monza, dove il danno era evidentissimo e dove lo stesso Monza ha alzato la temperatura quando ha criticato la scelta di un arbitro di Roma. Non accettiamo più questi generi di errori e chiediamo rispetto sia dalla classe arbitrale che dalle istituzioni, soprattutto in questo periodo storico dove le sviste possono essere corrette dal VAR. Riteniamo che il protocollo debbe essere aggiornato e reso inattaccabile. La Roma è stata sempre collaborativa con l’AIA e con il designatore Rocchi. Abbiamo ascoltato le loro ragioni, pur non essere d’accordo con alcune prese di posizioni pubbliche, mai censurate dallo stesso organismo. Quali sono queste dichiarazioni? Quando alcuni addetti ai lavori hanno detto pubblicamente che arbitrare all’Olimpico, visto che era sempre pieno, non aiutasse il direttore di gara”.
Il dirigente della Roma non si ferma qui: “Queste parole prima del match contro l’Atalanta? Non sono contro l’Atalanta, ci preoccupiamo solo di noi stessi. Speriamo che, essendo buoni, bravi e spesso silenziosi, qualcuno non si diverta a metterci i piedi in testa. Il club ritiente di tutela la sua immagine e quella di propri tesserati, con l’intento di salvaguardare l’interesse dei tifosi. Questi ultimi sono sempre in prima linea all’Olimpico. Errori disfunzionali di questa gravità possono compromettere un’intera annata e, dunque, produrre un grave danno economico. Un diverso trattamento in forma meno impattante sulla classifica. Ad esempio, come sarebbe cambiata la storia della Roma se Taylor avesse fischiato quel rigore per il nettissimo fallo di mano di Fernando? Quell’errore ha cambiato sia la nostra storia che il nostro presente”.
Ghisolfi continua su quanto è successo in finale di Europa League contro il Siviglia: “Mourinho si lamentò del mancato sostegno della società? Se a Budapest si fosse giocato ieri, di fatto, la reazione della proprietà sarebbe stata diversa, visto che ha capito con il tempo che il silenzio e l’eleganza non sempre paghino. Senza quell’errore la Roma avrebbe avuto un titolo europeo in più, sarebbe stata la prima Europa League della sua storia, avrebbe disputato la finale di Supercoppa e, soprattutto, sarebbe tornata a disputare la Champions League, con ricavi sicuramente superiori a quelli dell’edizione dell’Europa League dell’anno scorso”.
Il direttore sportivo si è poi soffermato sui Friedkin: “Ranieri se sa di questo intervento della società? Con Claudio siamo perfettamente allineati su tutto. Ha portato ossigeno a Trigoria. Friedkin? Torneranno molto presto a Roma, hanno scelto di lottare. Non hanno paura del dissenso e sanno assumersi le loro responsabilità. Non hanno gradito, ci mancherebbe. L’obiettivo è quello di rinforzare. I vincoli del settlement agreement non sono così più penalizzanti. Le Fée l’ho preso io? Le scelte sono state sempre condivise da tutti. Divorzio della Roma con Lina Souloukou? Il motivo di questo intervento era un altro, ragionare al passato non rispecchia lo spirito dei Friedkin e, quindi, della società. Non avete capito la passione che provano i Friedkin per la Roma. Il loro coinvolgimento è davvero incredibile. Li sento tutti i giorni, vogliono sapere tutto nei particolari. Hanno investito risorse, tempo e sè stessi per restare a lungo e, ovviamente, per raggiungere i massimi obiettivi. Stadio Nuovo? Non è un’ipotesi, ma un progetto concreto e stupendo. Ora loro chiedono di ricevere trattamenti equi e l’attenzione che si deve a tutti, escludendo nessun”o.
Il dirigente francese poi conclude il suo intervento: “Lukaku doveva essere espulso? Convintissimo. Giallo il primo fallo su Celik e rosso diretto, non secondo giallo, su Svilar. Arbitri che non sono d’accordo tra di loro sul secondo episodio? Era rosso, ripeto. La Roma ha rispettato sempre le istituzioni e gli arbitri, ma non è stata ripagata dalla stessa moneta. Se avessero supporto più Mourinho nella sua battaglia contro il sistema avrebbero raccolto qualche soddisfazione in più? Ci siamo capiti, andiamo avanti. Come pensi che il settore arbitrale prenderà dichiarazioni? Bene, se capirà che la Roma chiede esclusivamente equità, uniformità, giustizia più VAR”.