Roma-Inter di sabato sera si giocherà in un Olimpico semivuoto: a mettere la parola fine sulle speranze giallorosse di veder cambiata la decisione della giustizia sportiva della Federcalcio e’ stata l’Alta Corte di giustizia sportiva presso il Coni, che ha respinto il ricorso della societa’ di Trigoria contro la chiusura delle due curve (provocata dai cori di discriminazione territoriale intonati dai tifosi romanisti durante il Roma-Napoli di Coppa Italia), e rigettato l’istanza di sospensione cautelare riguardante la squalifica dei Distinti Sud, settore da cui erano partiti altri cori anti-Napoli durante Roma-Sampdoria.
La decisione chiudera’ a circa 30 mila spettatori le porte dello stadio. Una sconfitta per la Roma che dovra’ affrontare l’Inter in un clima surreale, senza poter contare sul supporto dello zoccolo duro del proprio tifo. In contemporanea, arriva anche un’altra pesante multa dal giudice sportivo: qualcuno ipotizzava nuove sanzioni per alcuni cori anti-Napoli in Bologna-Roma, ma Tosel ha multato la Roma per gli incidenti provocati dai suoi tifosi: altri 50 mila euro.
A Trigoria l’unico appiglio cui aggrapparsi per poter pensare di aver perso una battaglia ma non la guerra (contro l’applicazione della norma sulla discriminazione territoriale) e’ rappresentato da un passaggio che l’Alta Corte ha inserito nel dispositivo con cui interpella la Giunta del Coni, e per suo tramite la Federcalcio, chiamando in causa in modo esplicito la possibilita’ di una riforma. Nel comunicato si legge che il fascicolo e’ stato trasmesso alla Giunta Coni (che si riunira’ il prossimo 4 marzo) “per le valutazioni e determinazioni di competenza in ordine alla congruita’ e applicabilita’ della normativa sanzionatoria posta a base delle misure comminate“. D’altronde, tra i poteri del collegio presieduto dall’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, c’e’ proprio quello di segnalare alla Giunta “l’esigenza di modifiche delle norme dell’ordinamento sportivo, quando, nel corso dell’attivita’ dell’Alta Corte, emerga che queste siano, in qualche parte, imperfette, incomplete od oscure“.
In sostanza, l’Alta Corte evidenzia la necessita’ di una riflessione complessiva sulla materia. Materia che gia’ a meta’ ottobre pero’ era stata in parte modificata dal Consiglio federale della Figc con l’introduzione della valutazione della percezione del fenomeno discriminatorio e di un graduale sistema sanzionatorio da affidare al giudice sportivo. Per questo adesso a via Allegri si attendono dei suggerimenti da Frattini su come eventualmente mettere ancora mano a una norma che difficilmente potra’ essere riscritta, se non a stagione conclusa.
Fonte: Ansa
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