(M. Calabresi) – Che questa sarebbe stata la migliore stagione della Roma americana, si era capito quasi subito. Dopo la vittoria di Bologna c’è un numero in più a certificarlo: il primo campionato dell’era post-Sensi (2011-2012) si chiuse con la Roma di Luis Enrique a 56 punti, in 38 giornate. Quella di Rudi Garcia, salita a 57, ha già superato quella soglia, quando di partite alla fine del campionato ne mancano ancora 14. Raggiungere la quota della Roma versione Zeman-Andreazzoli, è invece solo questione di giorni: a maggio, i giallorossi conclusero la stagione a 62, prima di perdere la finale di Coppa Italia. Sconfitta dalle cui macerie è partita la ricostruzione.
SEGNANO TUTTI — Ricostruzione che ha dato i suoi effetti in difesa, ma anche in attacco, nonostante la classifica marcatori dica che la Roma non ha un bomber in grado di lottare per il titolo (anche se Destro, capocannoniere con sei reti, ieri ha giocato solo la decima partita): con Radja Nainggolan (decisivo al Dall’Ara), però, sono ben 14 i marcatori diversi andati a segno in campionato, che diventano 15 stagionali aggiungendo il gol di Torosidis alla Sampdoria in Coppa Italia.
PANCHINA D’ORO — Proprio Nainggolan, arrivato a gennaio dal Cagliari, è il simbolo di una Roma lungimirante, che pensa tanto al presente quanto al prossimo futuro: di sicuro in Europa, probabilmente in Champions. A Bologna, anche grazie all’acquisto del belga, Garcia ha potuto concedersi il lusso dare un turno di riposo a Strootman, entrato nella ripresa assieme a Ljajic e Bastos: tra l’olandese (pagato 16,5 più 3,5 di bonus), il serbo (11 più 4) e il brasiliano (1,1 più 3,5 in caso di riscatto a fine stagione), ben 39,6 milioni di euro in campo nel secondo tempo. Senza dimenticare che ieri mancavano tutti e quattro i terzini (Maicon e Torosidis da una parte, Dodò e Balzaretti dall’altra) e che la Roma è riuscita a rimanere imbattuta nonostante Garcia sia stato costretto a schierare due giocatori fuori ruolo: bene Romagnoli a sinistra, meno Taddei a destra.
PORTA BLINDATA — In Inghilterra la chiamano “clean sheet”, in Italia semplicemente porta inviolata. Con lo “zero” di ieri, De Sanctis ha chiuso senza subire reti la sedicesima partita su 24 in campionato. Due terzi esatti, che fanno della Roma per distacco la miglior difesa della Serie A (11 gol subiti), la seconda migliore d’Europa, contando i cinque maggiori campionati: solo il Bayern Monaco, con 9 subiti (ma con tre gare giocate in meno e prima di quella di oggi con l’Hannover) ha fatto meglio. Guardiola ha già vinto la Bundesliga, Garcia è costretto a sperare: nelle avversarie della Juventus in campionato e nelle fatiche da Europa League.
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