Alla vigilia del derby contro la Lazio, il tecnico giallorosso Rudi Garcia ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre-match. Queste le sue dichiarazioni:
Reja sta provando un modulo a specchio, se lo aspetta? Cosa è cambiato nella Lazio rispetto all’andata?
La cosa più importante è che giochiamo con una squadra che gioca in 5 dietro, per noi non cambia nulla, dobbiamo trovare soluzioni per dare problemi all’avversario come facciamo sempre, non solo in questa gara, fare attenzione ad alcuni punti forti e ad alcuni giocatori forti, ma è sempre così, non solo in questa gara.
Siete obbligati a vincere. Pressione?
No, è una buona pressione, preferisco essere secondi, vincere la partita solo per prendere tre punti. E’ la stessa cosa ogni partita di campionato.
All’andata disse “il derby non bisogna giocarlo ma vincerlo”. Ancora convinto?
Quello che è bello nel calcio è che non sappiamo prima cosa succederà, non penso al risultato, non cambia niente la data di oggi o quella dell’andata. Noi vogliamo vincere, siamo su una striscia interessanta, la squadra ha tanta voglia di andare avanati, è solo questo. Questa voglia, questa cosa di dare tutto in campo, per fortuna sarà solo la seconda partita, sul piano fisico staremo bene, conta solo vincere, se lo facciamo col nostro gioco sarà meglio, ma quello che conta sono i tre punti.
Le piace che la Roma sia favorita?
Quello è il gioco della gente e della stampa, la classifica dice che noi siamo secondi e che normalmente bisogna vincere, ma c’è un avversario, sarà una partita difficile. Noi abbiamo delle qualità e dobbiamo metterle tutte in campo, e lo dico ancora: ho fiducia in questa squadra che sa fare tutto, sa giocare con tutte le maniere di gioco degli avversari, che siano schierati, che giochino in ripartenze, con pressing alto, abbiamo tutte le chiavi.
Il derby è sentito più per i tifosi che per i giocatori, dipende. Noi abbiamo tre giocatori romanisti, Totti, De Rossi e Florenzi. Per loro forse è un po’ più sentito, ma dobbbiamo essere sopra a queste cose, non è solo un derby, è anche una partita di campionato. Per i tifosi è importante dare tutto e vincere. Non conosco gli altri derby, ci sono in Spagna, in Turchia o in Inghilterra che sono anche derby di fuoco.
Si sente superiore alla Lazio?
La classifica dice questo e riflette sempre il campionato. Quello che conta è di qualificarci per la Champions, per l’Europa, non dobbiamo dimenticarlo. Per andare avanti abbiamo bisogno di vincere e di prendere punti, per questo vedo questa partita come un’altra di campionato. Dobbiamo fare in modo di vincere perché sarà un segnale per gli altri che abbiamo voglia di andare avanti e che è difficile giocare contro la Roma.
Derby importante per la classifica. Firmerebbe per Coppa Italia e secondo posto?
Non esiste questo contratto, non ho bisogno di scegliere. Voglio vincere domenica e dopo alle 5 ci sarà il tempo di pensare al Napoli, ma per il momento tutti concentrati sul campionato.
Reja ha detto che firmerebbe per il pareggio…
Lo ha detto colui che ha detto che avrebbe piacere per un giocatore infortunato della Roma? Siamo anche educatori, non solo allenatori. Se un allenatore dice questa cosa pubblicamente, cosa può dire nello spogliatoio? Che rompe una gamba, che ammazza qualcuno? Io voglio che l’arbitro sia attento ai contrasti, non voglio giocatori miei infortunati. E poi che i tifosi sostengano la propria squadra e nulla di più, che tutto vada bene in tribuna. Noi giochiamo per vincere, quello che dice l’avversario è una sua responsabilità. Noi giochiamo per vincere.
Pjanic come sta?
Molto meglio, se lo gestisco migliora molto. Adesso è più vicino al 100% che prima. Abbiamo due gare in una settimana di più.
Secondo lei il tifoso è quello che vuole il bene della squadra? Sulla chiusura delle curve?
Io vedo solo il lato sportivo, sul lato sportivo è un’assenza enorme questa sanzione della chiusura delle curve per due partite. Preferisco che risponda la società su questo punto, è una cosa veramente molto importnate che non si risolve oggi in una frase, ci sono tante cose da fare su questo punto, ma il regolamento è così. Quello che non mi piace, sul piano sportivo, è giocare senza curve, è una cosa brutta e non aiuta la squadra.
Comincia a sentire il derby come una sfida personale?
No, è importante vincere tutte le partite, quella è una come un’altra. Il risultato è diverso, ci sono tre punti. E’ una cosa dei tifosi, io voglio che la mia squadra giochi come gioca di solito, con ambizione ed entusiasmo, questo sarà importante.
Adesso cosa bisognerà fare dopo aver rimesso la chiesa al centro del villaggio?
Niente, bisogna guardare la classifica per vedere che questa cosa è reale.
Si aspettava un Gervinho così?
Lui è così, soprattutto quando è in forma ed ha fiducia. Dall’inizio ha la mia fiducia e adesso è in grande forma, ma dobbiamo lasciarlo tranquillo. Fa sempre tutto per la squadra non per sé, ha il suo gioco e il suo gioco è di saltare l’uomo, di giocare in profondità. Non ha solo la capacità di segnare ma soprattutto di dare problemi all’avversario, sa fare assist, quando entra in area è difficile difendere senza fare un rigore. E’ il Gervinho che conosco, quello che ho fatto debuttare al Le Mans e con cui ho fatto la doppietta in Francia. Deve solo continuare a lavorare.
Che significato ha questo derby per lei e come viene vissuto dalla squadra? Differenza col derby d’andata?
E’ diverso, all’inizio c’era tutta questa carica soprattutto del tempo tra l’anno scorso e l’inizio di questa stagione. Ho capito che il derby d’andata era importante, per me era l’occasione di andare avanti in modo positivo. Adesso ci sono 22 partite già giocate, l’approccio della gara è totalmente diverso sul piano psicologico soprattutto, ma non cambia nulla perché dobbiamo rimanere umili, è solo una gara e in campionato può succedere di tutto. Ma quello che vogliamo tutti è la vittoria della Roma.
Totti come sta? Maicon?
E’ pronto a giocare. Ci sono stati quattro giorni di riposo, Maicon non avrà problemi.