Di prostitute ne abbiamo contate un congruo numero, tanto di mattina quanto di pomeriggio. Un numero inferiore solo a quello delle buche sulle strade e dei cumuli di immondizia sparsi ai bordi delle stesse. Il degrado avvolge come una cappa l’intera area dove dovrebbe sorgere lo Stadio della Roma a Tor di Valle che potrebbe essere la salvezza o l’eterna dannazione di tutta la zona. Le macchine alternano il passo d’uomo in colonna con con una lenta marcia fra seconda e terza. Ed è questo, forse, il cruccio primario che affligge chi qui ci vive e ci lavora.
«L’asse via del Mare/via Ostiense è sofferente già oggi – dicono i negozianti – e, se dal punto di vista del commercio l’apertura dello Stadio per noi rappresenterà un volano, da quello della viabilità siamo decisamente preoccupati. Queste strade non possono essere oggetto di un piccolo intervento, ma devono essere fatte a regola d’arte, altrimenti qui, soprattutto al momento dell’uscita dallo Stadio dopo una partita, saremo in un inferno di lamiere».
Le chiacchiere con i (pochi) residenti in zona lasciano trapelare l’idea diffusa che lo Stadio potrà solo che essere un bene – «anche perché peggio di così…» sospirano alcuni anziani – purché sia fatto come si deve e non l’ennesima cattedrale nel deserto come tante altre grandi opere romane degli ultimi decenni.
Fonte: Il Tempo