AS ROMA Pallotta: “Non c’è fretta per il rinnovo di Garcia. I nostri tifosi meritano un loro stadio. La trattativa con Soros si interruppe il giorno prima della firma”

Pallotta
Pallotta

Tra pochi minuti il presidente della Roma James Pallotta parlerà in un’intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport24. Dopo questa due giorni molto impegnativa per la presentazione del progetto per lo “Stadio della Roma“, il manager americano farà il punto sul futuro impianto di proprietà e anche sulle vicende riguardanti George Soros, che nel 2008 fu vicino ad acquistare la Roma.

Soros si era interessato alla Roma forse 7 anni fa, lo so perché un mio amico lavorava per lui al tempo. La trattativa si è interrotta il giorno prima della firma. Chi era con lui mi ha detto che stavano per firmare, ma alcuni avvocati che lavoravano alla trattativa hanno cercato di cambiare all’ultimo momento le cose, così il gruppo di Soros ha fatto saltare la trattativa”.

Il nuovo stadio della Roma e in generale in nuovi stadi in Italia rappresentano un enorme passo in avanti per il calcio italiano?

“Certamente, la Juventus è stata la prima e ora ha un grande stadio. Roma è visitata da oltre 30 milioni di turisti, i tifosi hanno un grande passione e credo fosse necessario avere un nuovo stadio. Spero questo progetto possa ispirare altri nuovi stadi in Italia”.

Nuovo contratto di Garcia?

“Ne abbiamo parlato, ma Rudi non ha fretta. Si trova molto bene qui, non vedo motivi per cui non debba restare a lungo. Molti ne hanno parlato, ma lui pensa ad allenare e a vincere”.

Non è un chiodo fisso…

“I 90 euro dell’altro giorno possono bastare per un pranzo”.

Rinnovo ogni anno. Succede anche negli USA?

“No, per me è stata una sorpresa. Prima o poi questa cosa dovrà cambiare”.

In Italia si parla molto di arbitri…

“Ho preso una multa una volta in America. E’ un lavoro molto difficile, si tratta di un gioco molto veloce, dinamico, un arbitro deve seguire ogni fase della partita, e in campo a volte ci sono attori incredibili, dovrebbero inventare nuovi Oscar per loro. La Grande bellezza ha vinto l’oscar, ci sarebbe potuta essere un’altra categoria. La tecnologia potrebbe essere sperimentata nelle amichevoli per vedere se può funzionare”.

La partita dei sogni in Champions?

“La finale più bella di Champions per noi sarebbe contro la Juventus, sarebbe fantastico”.

Differenze culturali?

“Il razzismo deve essere cancellato, eliminato. Non si possono punire tutti a prescindere, bisogna identificare le persone, che non devono mettere più piede nello stadio. Il nostro nuovo stadio avrà questo tipo di tecnologia, sarà per le famiglie e per i tifosi. I razzisti non potranno mai più tornare allo stadio”.

Troverete difficoltà?

“Sicuramente, ma succede in altri paesi”.

Quanto sono importanti le bandiere?

“Sarebbe fantastico replicare giocatori come Totti, De Rossi e Florenzi. A Boston avevamo Larry Bird e Pau Pearce. Mi piacerebbe avere giocatori che possano restare 10-15 anni alla Roma”.

Quando Totti smetterà ritirerete la maglia?

“Sicuramente, ma non sarà qualcosa che durerà poco, durerà almeno un mese.

Fonte: Sky Sport

Gestione cookie