“Falcao mi chiese se fossi disponibile ad andare alla Roma. Successe all’intervallo della finale di andata di Coppa Italia del 1984 tra Verona e Roma, sulle scalette degli spogliatoi”, lo racconta Antonio Di Gennaro, commentatore di Sky e punto fermo del Verona degli anni 80, campione d’Italia nel 1985.
“Io risposi che ero lusingato – spiega Di Gennaro -, non capita tutti i giorni di essere richiesto da Falcao… Dissi di parlare con la società, ma poi non se ne fece nulla. Rimasi a Verona e subito dopo vinsi lo scudetto. Quella era una Roma forte, erano anni importanti e credo che questa Roma può aprire un ciclo simile. Venire alla Roma sarebbe stato bello, ma avrei avuto grandi campioni davanti, non so quanto avrei giocato. Me ne andai da Firenze in precedenza anche per questo, avevo Antognoni che mi insegnava tante cose, ma arriva un momento in cui devi avere spazio”. Di Gennaro si sofferma poi sull’incontro di domenica prossima tra Verona e Roma: “Sarà una partita difficile per la squadra giallorossa. Il Verona di Mandorlini è una squadra sbarazzina ma anche preparata tatticamente. Se lasci gli spazi, la Roma diventa devastante e lo sanno benissimo. La società ha un progetto forte, vogliono rimanere stabilmente in serie A e adesso, viste anche le difficoltà che stanno incontrando le altre, a partire dalle milanesi, potrebbero giocarsi anche delle carte per arrivare in Europa”. Sul progetto però potrebbero influire alcune scelte di mercato, come quella di cedere un punto fermo come Jorginho al Napoli: “Non so nemmeno se andrà a giocare lì – continua Di Gennaro -, era un giocatore importante per l’ossatura del Verona, una grossa perdita. Non vorrei che in questi ultimi giorni per altro sia a rischio anche Iturbe. Il mercato di gennaio sarebbe da abolire… Giocatori che cambiano squadra a metà stagione e poi si ritrovano a giocare contro l’ex squadra, è strano. E’ una finestra difficile, tra l’altro, spesso le società fanno scelte non proprio opportune, perché magari devono tener tranquillo l’ambiente. Il vero mercato si fa in estate”.
La Roma, dal canto suo, “è una squadra straordinaria, anche se ha un organico che può certo migliorare. Quest’anno ha trovato una Juve stratosferica, ma una serie A con qualche problema”. Difficile trovare punti deboli alla squadra di Garcia, che secondo Di Gennaro “è il vero artefice di questa rinascita: la Roma a maggio era morta. Ha saputo gestire la situazione nonostante partenze importanti come Marquinhos, Lamela e Osvaldo, sono arrivati grandi giocatori a partire da Benatia. La struttura difensiva è fondamentale. Anche sulle fasce l’organico è completo: Dodò è un altro ora, se penso a Parma-Roma l’anno scorso, giocata in un pantano, è migliorato molto. E poi Torosidis, che si è rivelato affidabile su entrambe le fasce. Maicon è tornato ai suoi livelli e Balzaretti forse, anche per la sua esperienza, è il più equilibrato”. In conclusione l’ex veronese esalta il centrocampo della Roma, dove “è vero che ci sono tre mediani, ma di grande qualità. Strootman ha fatto vedere grandi cose e De Rossi è tornato quello che era. Ma soprattutto voglio citare Pjanic: l’anno scorso quando si diceva che era difficile trovargli un posto tatticamente mi veniva da ridere…”.
Fonte: Rete Sport
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