Personalità. E numeri da grande. La Roma archivia i quarti di finale di Coppa Italia con la consapevolezza di aver fatto un altro passo avanti nel proprio processo di crescita. Sotto la guida di Rudi Garcia la squadra giallorossa non solo ha cambiato marcia rispetto al passato, ma sta dimostrando anche di poter accorciare il gap dalla Juventus. Il pesante ko in campionato rimediato a Torino è stato infatti ‘vendicatò dalla rete di Gervinho, che adesso apre le porte all’eventualità di una delicatissima semifinale con la Lazio. Se i cugini biancocelesti dovessero superare il Napoli al San Paolo il prossimo 29 gennaio, la Roma si troverebbe a dover giocare ben tre derby nell’arco di appena otto giorni. E se da un lato Garcia e Totti hanno spiegato di non pensare all’eventuale avversario («non importa chi incontreremo, non cambia nulla, sono le altre squadre a doversi preoccupare di noi»), dall’altro De Rossi è sembrato più sincero: «Preferirei il Napoli. Tre derby in una settimana non sono facili da vivere, sarebbero pesanti». Insomma, il tris consecutivo di stracittadine non piace affatto a ‘Capitan Futuro’, scottato nel recente passato dalla sconfitta in finale di Coppa Italia che stava per convincerlo a cambiare definitivamente aria. Da allora, però, le cose sono cambiate. La Roma, soprattutto, è cambiata. E il merito è in primis di Rudi Garcia. Il francese ha imposto il suo credo, ha conquistato lo spogliatoio di Trigoria, e portato risultati che sono il frutto sia di un lavoro quotidiano sul campo sia sulla testa dei giocatori. Dopo aver perso male a Torino, ad esempio, la Roma ha centrato quattro vittorie consecutive (due in campionato e altrettante in Coppa Italia), segnando nove reti senza concederne nessuna agli avversari (De Sanctis non subisce tiri nello specchio da 270′ minuti), chiudendo il cerchio all’Olimpico proprio coi bianconeri. Dopo la trasferta di Verona, che Garcia ha cominciato a preparare a Trigoria (riposo domiciliare per Benatia per lieve sindrome influenzale, differenziato per Bastos, fisioterapia, palestra e corsa sul campo per Romagnoli) Totti e compagni dovranno fare i conti con un tour de force di cinque partite racchiuse in 15 giorni. Ad aprire e chiudere il ciclo di una gara ogni tre giorni saranno gli impegni interni con Parma (2 febbraio) e Sampdoria (16 febbraio), mentre in mezzo ci sarà il derby di campionato (9 febbraio) e la doppia semifinale di Coppa Italia (andata il 5, ritorno il 12). Il ricorso al turnover sarà quindi scontato, così come l’impiego dell’ultimo arrivato Bastos che, dopo aver chiesto scusa per aver mostrato una sciarpa offensiva nei confronti della Lazio («non ho mai mancato di rispetto a nessuno e quanto successo è stato un equivoco»), potrebbe trovarsi a dover esordire proprio in un derby.
Fonte: Ansa
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