Walter Sabatini ha riaperto le frontiere ‘nazionali‘ del mercato giallorosso; il direttore sportivo romanista negli ultimi due anni è riuscito in un’impresa non da poco per un club economicamente non facoltosissimo: rinverdire le trattative con i club italiani di Serie A. Nella gestione precedente, quella di Rosella Sensi e del ds Daniele Pradè, la Roma aveva voltato il proprio sguardo verso i mercati esteri, concretizzando affari principalmente oltre i confini nostrani. I motivi? Pochi soldi in cassa e richieste altissime delle società rivali per i propri gioielli. Escludendo qualche trattativa minore ed i soli colpi Burdisso (Inter) e Vucinic (Lecce) tra l’altro strapagati, Pradè ha arricchito la rosa romanista con acquisti internazionali, come Juan, Riise, Menez e Baptista, continuando sulla stessa scia anche nell’attuale lavoro alla Fiorentina (vedisi gli affari con il Villarreal e il Bayern).
Ad oggi Sabatini è l’uomo-mercato più prolifico d’Italia; con le sue strategie funzionali ed intricate è riuscito a portare a Roma molti pezzi appetibili del campionato nostrano. I capolavori sono rappresentati dalle trattative per Mattia Destro nel 2012, quando mise d’accordo Genoa, Siena ed il folto entourage dell’attaccante, ma anche l’ultimo colpo Nainggolan, bruciando la concorrenza di Milan, Napoli e Juventus con la formula del prestito e diritto di riscatto per la metà. Senza dimenticarsi di Balzaretti, De Sanctis, Benatia, Ljajic e Bradley. Anche se la passione non troppo nascosta del dirigente umbro resta sempre lo scovare talenti giovani ed in piena ascesa dai mercati più disparati.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)