Esce a testa alta la Roma dalla gara di ieri contro la Juventus. E’ arrivata sì una batosta negativa e difficile da digerire, ma hanno pesato gli episodi e le prime incertezze individuali di alcuni elementi cardine. Nel primo tempo la squadra di Garcia, ben disposta in campo, ha aggredito la Juve costringendola ad attendere nella propria metà campo. Sfiancante ed infinito il possesso palla dei giallorossi, abili a far girare la sfera ed a prendere il controllo del gioco nella prima mezz’ora, senza però trovare concretezza e profondità. Un dominio territoriale spezzato dall’unica occasione da gol juventina trasformata in oro da Vidal (nell’azione da rivedere la marcatura distratta di De Rossi su Tevez). I giallorossi hanno sofferto però l’ottima tenuta difensiva dei padroni di casa, impenetrabili centralmente ed attenti sulle fasce, andando a calciare soltanto dalla distanza.
Nella ripresa il gol di Bonucci sugli sviluppi di un calcio piazzato ha tagliato le gambe ed innervosito la Roma, che ha perso fiducia e possesso del gioco, arrendendosi ai bianconeri poco a poco. Le espulsioni di Castan e De Rossi hanno evidenziato la serata no dei due titolarissimi; il primo ha fallito negli episodi decisivi (si perde Bonucci sul 2-0) mentre capitan futuro è apparso fuori fase e meno aggressivo del solito. Garcia ha schierato comunque una buona Roma in campo, col solo difetto Ljajic: il serbo non è mai entrato in partita e non ha neanche aiutato i compagni sul piano della corsa e ed in fase di non possesso.
Keivan Karimi