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RAZZISMO Abete: “Su cori razzisti serve sistema sanzionatorio equilibrato”. Beretta: “Sanzioni pensate in modo sbagliato”

Giancarlo Abete, Presidente della Federcalcio

La Task Force voluta dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano «per settorializzare ulteriormente lo stadio e per avere più facilità di individuazione di comportamenti impropri ed evitare che vengano pagati troppo da soggetti non responsabili è all’opera». «Si è preso l’impegno di fare il lavoro in 60-90 giorni quindi avremo dei riscontri in tempi compatibili, all’interno della stagione sportiva. Si vuole poi -prosegue Abete- rafforzare l’attività professionale degli steward, lavorare sui biglietti nominativi, perchè ci sono delle situazioni troppo stressate per chi vuole fruire dello stadio in maniera positiva. Il contesto internazionale è noto. Non possiamo pensare di fare delle norme ad hoc. Il principio della responsabilità oggettiva opera all’interno di organismi Fifa e Uefa e non si può pensare di rimuoverlo, ma renderlo equilibrato per far pagare chi ha commesso determinati atti». Secondo il numero uno della Figc mantenere la tessera del tifoso «è una scelta che è stata fatta da parte del Ministero dell’Interno in un momento di grande complessità nel mondo del calcio, dopo la morte dell’ispettore Raciti. Fa parte di una strategia di medio periodo del Governo che per altro è stata confermata con alleanze di governo diverse l’una dall’altra. E ne è stata confermata la validità da parte del Ministro Alfano recentemente nell’incontro in Lega calcio di Serie A. Nonostante la difficoltà ci sono 1,2 milioni di tessere del tifoso, c’è una maggiore difficoltà a fruire dello stadio in tempo reale rispetto a prima, da qui la riflessione sulla task force attivata presso il Ministero per cercare dei correttivi e favorire la partecipazione a persone che non hanno la cultura di continuità di presenza allo stadio». Abete però sottolinea quanto di buono è stato fatto fino ad oggi. «Noi siamo molto concentrati su comportamenti inaccettabili sul versante di forme di razzismo e di discriminazione territoriale, però dobbiamo ricordare quanti passi avanti sono stati fatti sul versante degli atti di violenza. Abbiamo avuto dal 2007 un decremento sempre costante degli episodi di violenza e dei feriti delle forze dell’ordine, a cui va il nostro ringraziamento, in una realtà che riguarda 700mila eventi l’anno. Oggi parliamo di comportamenti beceri, mentre prima c’erano comportamenti di violenza inaccettabile».

Fonte: Adnkronos

”E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che tutto l’apparato sanzionatorio e’ stato immaginato in maniera sbagliata”. Maurizio Beretta, presidente della Lega A, si esprime cosi’ sul sistema di sanzioni previste nei casi di cori razzisti e discriminatori. La norma e’ stata modificata a meta’ ottobre, con il voto favorevole della stessa Lega A, ed e’ di nuovo stata messa in discussione ”per tante ragioni”, dice Beretta a Sky. ”La prima e’ che e’ sbagliato immaginare di penalizzare migliaia di tifosi per bene per le intemperanze di poche decine o a volte qualche centinaia di persone a fronte di migliaia di tifosi. E’ un meccanismo che non va bene perche’ invece di diminuire la capacita’ di influenza di piccole minoranze ne ha rafforzato l’impatto e la comunicazione”, dice Beretta, che ora parla di ”fortissima volonta’ di rivisitare l’apparato sanzionatorio”. ”Il secondo elemento che si collega a questo -continua il n.1 della ‘confindustria del pallone’- e’ che ormai tendenzialmente siamo in grado di identificare persona per persona i soggetti responsabili di comportamenti non corretti grazie a strumenti come la tessera del tifoso e i biglietti nominativi, quindi e’ sbagliato generalizzare la sanzione”. Secondo Beretta tali sanzioni ”vanno applicate in maniera rigorosa ma nei confronti chi, in termini soggettivi, si renda colpevole di tali comportamenti”. A chi domanda come uscire da questa impasse, Beretta risponde: ”E’ ovvio che e’ piu’ difficile cambiare le norme in corso d’opera perche’ si rischia una stagione fatta in parte con certe norme e in parte con altre”. Il presidente della Lega si appella quindi al ”buon senso” e fa riferimento alla decisione della corte di giustizia federale di riaprire le curve dell’Inter e della Roma, dopo la prima sanzione che era stata inflitta ai due club dal giudice sportivo: ”In questi casi -dice- ha prevalso il buonsenso e soprattutto ha iniziato a farsi strada con i ricorsi l’idea che e’ sbagliato sanzionare migliaia di persone per comportamenti di poche unita”’.

giovanni parisi

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